Eva Crosetta

Eva Crosetta

Bella, altissima, preparata, fine, gentile, Veneta fino al midollo, Eva Crosetta è l’esempio di giovane conduttrice in gamba, che colpisce, nonostante un’indiscutibile avvenenza, per la sua educazione ed i modi garbati. Figlia di famiglia, che le ha impartito valori tanto di altri tempi quanto - a mio avviso - attuali, conduce con Michele Mirabella “Apprescindere” tutte le mattine su Rai Tre. Laureata in Giurisprudenza, ha lavorato per una importante emittente veneta per poi approdare, felicemente, in Rai. Eva, Apprescindere va molto bene. Gli ascolti vi premiano, chiuderete la trasmissione a fine giugno e non a fine maggio, come previsto. A cosa attribuisci il successo del contenitore? Credo sia riuscito il tentativo di raccontare il carattere degli Italiani e l’evoluzione del paese attraverso questi centocinquanta anni di unità. Ritengo fondamentale lo spazio riservato alle passioni, alle emozioni e ad ospiti illustri ed eleganti con cui riusciamo ad avere un confronto pacato e relativamente ricco rispetto ai tempi televisivi. Come e quando hai cominciato questo lavoro? Mentre studiavo (mi sono laureata in Giurisprudenza), ho condotto su “Antenna 3 Nordest” dei servizi speciali confezionati da me, che spaziavano dalla finanza ai camosci. Poi, per la stessa emittente veneta, ho condotto la trasmissione di attualità “Ore 13”, in cui sceglievo l’argomento da trattare nel quotidiano. Da hobby è diventato lavoro e nel frattempo sono approdata in Rai. Ricordi il “primo approdo” nella televisione di stato? Certo! Chiudevo “Buongiorno Gigliola”, raccogliendo le telefonate dei telespettatori, poi abbiamo festeggiato i 70 anni dei Vigili del Fuoco con Giancarlo Magalli, poi Linea Verde… Cosa ti è rimasto nel cuore di Linea Verde? Le vite; le persone; la passione, la voglia e la fatica di chi crea un prodotto e lo fa diventare azienda con grande amore ed impegno. E poi avevamo lo studio più bello del mondo: la natura. Ho visto posti incantevoli ed incontaminati. Molto interessanti anche i Riti e Misteri d’Italia raccontati all’interno di Sabato, Domenica e... Il rito indimenticabile? Oltre a Santa Rosalia a Palermo, ricordo con grande commozione il teatro a cielo aperto di Sedilo (in provincia di Oristano), dove dedicano la festa di "S’Ardia" all’Imperatore Costantino, venerato come santo, che accordò la libertà di culto nel 313. Si tratta di una corsa di cavalli e cavalieri. Memorabili il rispetto per gli animali e la sacralità del silenzio che precede la corsa a cavallo, davvero spettacolare. Ma in quella festa il sapore di tempi antichi me l’hanno regalata soprattutto tre bambini autoctoni che stavano per fatti loro ed hanno reso solo con la presenza ancora più magico questo rito che si compie ogni luglio. Tre caratteristiche che ti aiutano in questo lavoro. Sono curiosa, amo l’approfondimento e - mi dicono - sono rassicurante, così riesco a far aprire le persone che intervisto. I segreti per fare una bella intervista? La voglia di ascoltare la persona che hai davanti senza interromperla, avere una buona dose di autocritica ed essere rassicuranti. Mi dicono io lo sia, lo spero e probabilmente è per questo che riesco a condurre la persona che ho di fronte dove voglio. Mi piace lo spazio che abbiamo in “Apprescindere”, perché dieci minuti sono tanti in televisione e c’è il tempo di conoscere l’interlocutore. Non mi piace, al contrario, la tv urlata e sguaiata. Sempre a proposito di interviste. Chi vorresti intervistare? Anche di impossibile… Mi piacerebbe tantissimo poter intervistare Barack Obama ed Aretha Franklin, che ne ha festeggiato l’insediamento da Presidente. Mi metterei lì e chiederei semplicemente di dire quello che vogliono…certi grandi non hanno bisogno di domande, noi piuttosto dei loro racconti… Di dove sei? Cosa hai della tua cittadina d’origine? Sono di Castelfranco Veneto, in provincia di Treviso. Sinceramente, oltre alla concretezza ed ai piedi ben fissati per terra, mi porto dietro l’educazione di mio padre, che è un gran lavoratore, che mi ha insegnato che la costanza premia e mi ha fatto capire il rispetto per il lavoro, disciplinato dall’articolo 1 della Costituzione. Ritengo che la caparbietà sia una caratteristica di noi Veneti. Pensa all’alluvione relativamente recente, noi zitti a lavorare per cercare di tornare subito alla normalità, cercando forze e ottenendo risultati grazie al nostro lavoro! Cosa volevi fare da bambina? L’attrice. Pensa che a cinque anni ho scritto i miei desideri (tipo “vorrei fare un film con quella star di Hollywood”), ed ho aperto questi bigliettini a diciotto anni, provando una grande tenerezza, soprattutto per la scrittura elementare con la quale confessavo i miei desideri. Ma va benissimo così, a Roma, non a Hollywood! Qual è il tuo look ideale? Sportivo! Jeans, camicia bianca e scarpe basse…pratiche! Com’è la tua borsa di tutti i giorni? Grande ed incasinatissima. Cosa non può mancare nella tua borsa? Non c’è nulla di indispensabile. Qual è il posto dove ti senti a casa? A casa mia in Veneto, infatti soffro di attacchi di “venetitudine”: mi mancano famiglia, paesaggi, posti. La natura. Ricordati che sono figlia di una mamma che, mentre studiavo, mi chiamava “amore, scendi a vedere che tramonto che c’è, sembra keniota” oppure mi mostrava un centro tavola fatto da lei o mi segnalava il fiorire delle viole. E’ proprio fortunato il tuo fidanzato (lo conosco ndr). Come ti ha conquistato? Facendomi ridere, cucinando ottimi manicaretti e dimostrando amore nel capirmi. Cosa ti piace fare nel tempo libero? Viaggiare col mio compagno e fare lunghe passeggiate nel verde lontano da tutti per vivere un po’ la coppia! So che sei una buona lettrice. Che libro mi consigli? Le lettere di Alcide de Gasperi alla moglie Francesca Romani; ha un modo di scrivere incredibile, che non ti aspetti, in un campo così intimo e privato, da quello straordinario statista. Per concludere, ci confidi un sogno nel cassetto raccontabile? Che tutto continui così. Sto vivendo il mio sogno, l’ambizione è…continuare a viverlo!



Daniela Bruzzone

Data notizia: 5/10/2011

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