E' morto Cremonini, il pittore di Panarea

E' morto Cremonini, il pittore di Panarea Riceviamo da Carla Contarini e pubblichiamo: Spett. Redazione, vorrei segnalare un triste evento: la morte dopo lunga malattia di Leonardo Cremonini, pittore bolognese ma da anni di casa a Panarea dove ha dipinto innumerevoli volte la bellezza e l'inquietudine dell'isola. Lo ricordano gli amici oggi con lui e coloro che l'hanno conosciuto. Carla Contarini Ecco la scheda di Leonardo Cremonini su Wikypedia: Leonardo Cremonini è nato a Bologna il 26 novembre 1925. Suo padre Luigi, ferroviere, inizia a dipingere in gioventù tramandando la passione al figlio. Nel 1936, quando il padre viene trasferito a Paola in Calabria, ha l'occasione determinante di conoscere l'Italia del Sud, ancora profondamente artigianale, e la luce mediterranea a cui resterà legato per sempre. Grazie a una borsa di studio del Collegio Venturoli, frequenta per quattro anni le Belle Arti di Bologna dove i suoi maestri sono Alfredo Protti, Giglielmo Pizzirani, Farpi Vignoli, Luciano Minguzzi. Con Guglielmo Pizzirani si lega di profonda amicizia, condivisa con l'amico pittore Dino Boschi. Nel 1945, alla fine della guerra, sempre con la stessa borsa di studio, Cremonini decide di andare a Milano per frequentare l'Accademia di Brera e conoscere l'ambiente culturale della città. Durante quegli anni effettua lunghi soggiorni di lavoro all'isola Comacina sul lago di Como. I suo amici di Brera sono Anselmo Francesconi, Karl Plattner e Dario Fo. I suoi maestri: Italo Valenti, Aldo Carpi e Aldo Salvadori. Già da allora si precisano relazioni amichevoli con Mario Sironi, Giò Ponti, Marco Valsecchi, Lamberto Vitali e Violetta Besesti. Nel 1950 vive e lavora a Venezia dove conosce e frequenta Virgilio Guidi, Peggy Guggenheim, che gli assegnerà un piccolo studio, e Giuseppe Marchiori. La pittura qui attraversa una nuova fase stilistica di completo distacco dalle soluzioni accademiche. La prima rottura con una figurazione tradizionale avviene nel 1948 con le vedute del Lago e i paesaggi di Malles, paese dell'amico Plattner dove Cremonini scopre per caso un osso di montone. «La scoperta dell’osso di montone raccolto nei ghiacciai delle alpi a nord di Bolzano. Mi sono disegnato», afferma lo stesso artista, «quest’osso perfettamente bianco, pulito dai rapaci, e ho capito che la forma era il ricettacolo più generoso per riflettere l’irrazionale, l’incosciente, dunque l’immaginario. Come se la forma d’osso nella sua perennità strutturale fosse il senso della vita. Da quel momento ho iniziato a disegnare d’immaginazione» [1] Nel 1951 si reca a Parigi con una borsa di studio del governo francese grazie al sostegno di importanti uomini di cultura italiani, fra cui Elio Vittorini e Mario Sironi. Quest'ultimo, in una lettera raccomandatoria indirizzata alla giuria del premio scrive: « Gli sforzi del passato non sono stati dispersi. Questo giovane spinge la sua aspirazione su un piano elevato, complesso, avvisato, che se talvolta rende ardui i problemi, non potrà mancare di dare nell’avvenire, come già dà, frutti preziosi. »[2] Vi stabilirà la residenza principale, alternando lunghi soggiorni di lavoro a Forio d'Ischia, fino alla fine del 1955. Nel 1956 ha un lungo soggiorno di lavoro a Douarnez (Bretagna) dove conosce l'amico George Perros Nel 1958-59 soggiorna per due anni interi a Panarea, nelle isole Eolie, dove farà comprar casa anche all'amico Sebastian Matta. Nel 1963, dall'unione con Giovanna Madonia, linguista, nasce suo figlio Pietro, oggi architetto a Parigi. Dal 1974 divide la sua vita con la moglie Roberta Crocioni anch'essa pittrice. Dal 1952 al 1960 espone quasi esclusivamente a New York senza mai risiedervi. In quegli anni gli artisti e scrittori che diventano amici suoi sono: Gino Severini, Luigi Corbellini, Jacques Brosse, Pierre Emmanuel, Léonor Fini, Kot Jelenski, William Rubin, Gordon Washburn, Duilio Morosini, Claudio Savonuzzi, Balthus, Sebastian Matta, Paul Delvaux, Giancarlo Menotti, Ivos Margoni, Stanislao Lepri, Alberto Moravia, Dacia Maraini, Jean Dewasne, Michel Butor, Enrico Colombotto Rosso, Pavel Tchelitcheff, Carlyle Brown, Eugene Berman, Fabrizio Clerici, Stephen Spender, Henry Cartier-Bresson, Margherita Russo, Enrico d'Assia, Giannetto Fieschi, Gabriele Mattera, Edoardo Malagoli. Di lui una volta Francis Bacon ebbe a dire: "Se prendessi un mio quadro di cane e lo mettessi accanto ad uno dei suoi cani dipinti non penso ne uscirei benissimo.” [3] A partire dal 1960, la sua attività si manifesta sempre più in Europa. Continua a vivere a Parigi e alterna soggiorni di lavoro a Bertinoro, Procida, Bagheria, Sanlucar de Barrameda in Andalusia, Trouville in Normandia e, ancor oggi, a Panarea o sui colli fiorentini. Espone soprattutto a Parigi. Le mostre retrospettive più importanti hanno avuto luogo nei musei di Basilea, Bruxelles, Metz, Parigi, Praga, Siena, Strasburgo, Spoleto, Tokyo, Bologna, Aosta, Montecarlo, Grenoble, Toulon, Milano. Nel 1964 ha una sala persona alla Biennale di Venezia. Nel 1965 riceve il premio della Biennale di San Marino, sempre nel 1965 partecipa alla IX Quadriennale Nazionale d'Arte di Roma. Nel 1979 riceve il premio del Presidente della Repubblica Italiana all'Accademia nazionale di San Luca. Dal 1983 al 1992 è Chef d'Atelier de Peinture presso l'École nationale supérieure des beaux-arts di Parigi. È commendatore delle Arti e delle Lettere in Francia e membro dell'Académie royale des sciences, des lettres et des beaux-arts de Belgique, dell'Accademia Nazionale di San Luca a Roma, dell'Académie des Beaux Arts a l'Institut de France, dell'Accademia delle Arti del Disegno a Firenze. Nel 2005 e 2006 è Presidente dell'Accademia di san Luca. Nel 2008 presenta a SALe a Legnano la produzione inedita degli anni accademici, in una grande mostra curata da Flavio Arensi e Alberto Buffetti. Nel 2009 l'Associazione Alberto Buffetti produce il volume "Cremonini. Disegni e acquerelli 1946-2006" (a cura di Flavio Arensi, Allemandi & C. editore) che per la prima volta raccoglie l'ampia produzione su carta del maestro bolognese. Nel 2010 ad Atene aprono una mostra presso L’Istituto Italiano di Cultura e una monografica pittorica al Centro Culturale Athinais e all'Istituto di cultura italiano ad Atene curate da Adriano Baccilieri. Si è spento a Parigi, dove risiedeva per lunghi periodi con la moglie pittrice Roberta Crocioni, il 12 aprile 2010.

, a cura di Peppe Paino

Data notizia: 4/21/2010

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