Patti, da monnezza a risorsa

Giuseppe Giarrizzo Patti-Se la politica non ne parla ci pensa Legambiente, associazione da sempre impegnata nella difesa e nella tutela del patrimonio e delle risorse ambientali. E lungo questa direttrice tematica la questione rifiuti, diventata spinosissima in seguito alla fallimentare gestione delle Ato, non poteva essere passata sotto silenzio, soprattutto in ragione dei recenti sviluppi: la soppressione di ben 17 Ato su 27 e il divieto di accesso alla discarica di Mazzarà S. Andrea per ben 38 comuni dell’hinterland nebroideo. Insomma, tutto lascia presagire che il sistema di raccolta e smaltimento rifiuti stia per approdare anche da noi ad un’ennesima “nuova stagione”. Ma quanto tutto ciò possa incidere positivamente sulla qualità della vita dei cittadini, tuttavia, è ancora da dimostrare. A discuterne sabato 29 gennaio, nella sala conferenze del comune di Patti, sono stati il prof. Beniamino Ginatempo, docente e ricercatore di Fisica presso l’Ateneo messinese; Dario Cicero, sindaco del comune di Castelbuono e Nicola Calabria, presidente regionale dell’Associazione Consumatori. Particolarmente significativo il contributo di Ginatempo, il quale ha esposto alla numerosa platea presente in sala i principi della strategia “Rifiuti Zero”, in base alla quale ha cercato di dimostrare in che modo i rifiuti possano generare ricchezza per le nostre comunità. Lo studioso si è soffermato in particolare sull’aspetto della ciclicità dei rifiuti, la cui alterazione potrebbe provocare «sconvolgimenti terribili», soprattutto attraverso quella che lo stesso ha definito «la follia dell’incenerimento». A detta di Ginatempo l’inceneritore non sarebbe assolutamente in grado di trasformare i rifiuti in energia poiché se da un lato è vero che il processo di combustione ridurrebbe la massa dei rifiuti al 25% rispetto alla sua consistenza iniziale, è altrettanto innegabile che l’altro 75% non verrebbe affatto disintegrato, ma solo nascosto alla nostra vista. In sintesi quella percentuale si disperderebbe nell’aria che giornalmente respiriamo sotto forma di Co, Co2, diossine ed altri veleni. In definitiva la soluzione al problema implicherebbe una decisa svolta culturale che porti a considerare i rifiuti alla stregua di preziosa risorsa economica, attraverso un processo di decostruzione, ripulitura e ricommercializzazione dei rifiuti stessi. Ma tutto questo dovrebbe prevedere il perseguimento di politiche industriali che incentivino la nascita di piccole imprese e cooperative a ciò deputate, penalizzando la produzione di quei prodotti non riprocessabili e scoraggiando i cittadini all’acquisto degli stessi. Una svolta metodologica in tal senso dovrebbe prevedere altresì l’abolizione dei cassonetti a vantaggio della raccolta domiciliare, la riduzione dell’imposta ICI per ristoranti e bar in grado di limitare al massimo l’utilizzo di materiali in plastica e carta, e la distribuzione ai cittadini di compostiere dove poter smaltire l’umido. A dimostrare che le parole del prof. Ginatempo non sono solo teoria ci ha pensato Dario Cicero sindaco di Castelbuono, uno dei comuni siciliani più virtuosi sul fronte della gestione rifiuti. Qui la differenziata è ormai la normalità, tutti i cittadini sono stati dotati di compostiere e la raccolta viene effettuata a domicilio attraverso il prezioso ausilio di una squadra di … somari. Proprio così, il sistema di raccolta porta a porta con gli asini “ragusani” (razza asinina tra le più pregiate presenti in Sicilia), avviato dal comune di Castelbuono nel 2007, rappresenta un modello esemplare di valorizzazione e recupero dell’impiego dell’asino connesso ad obiettivi di salvaguardia ambientale. L’idea di utilizzare gli asini come “mezzo di raccolta” risponde ad una duplice esigenza. Da un lato, la peculiarità del centro storico di Castelbuono, caratterizzato dalla presenza di scalinate e percorsi viari stretti e tortuosi, non consentirebbe il transito dei comuni automezzi. Dall’altro il porta a porta con gli asini riduce notevolmente i costi di gestione del servizio, oltre a contribuire alla riduzione dell’impatto derivante dall’emissione di gas nocivi. Altro dato di non poco conto è che gli operatori-guida, impegnati nel servizio di raccolta porta a porta, provengono da situazioni di particolare disagio sociale. Grazie a questo sistema Castelbuono può definirsi oggi un esempio internazionale di buone pratiche ambientali e sociali, una vera e propria Comunità Ecologica nel cuore del Parco Naturalistico delle Madonie. Infine il contributo del presidente dell’Associazione Consumatori siciliana Nicola Calabria, ormai da parecchi anni impegnato nella difesa dei diritti dei cittadini di fronte al caro tariffe di igiene ambientale. «Già dal 2005 – ha spiegato Calabria – abbiamo intrapreso la battaglia contro il pagamento delle fatture relative alla Tariffa d’Igiene Ambientale, ritenute eccessivamente elevate rispetto al servizio effettivamente erogato. Una battaglia ampiamente vinta considerato che la giurisprudenza ha dichiarato illegittima, e quindi non dovuta, la tariffa». Tuttavia Calabria ha tenuto a precisare che l’Associazione si è sempre fatta portavoce della volontà degli utenti di pagare il dovuto per il servizio di smaltimento rifiuti, sia per non gravare sui tanti operatori ecologici, padri con famiglie da mantenere, sia per scongiurare l’esplosione di un’emergenza rifiuti in stile partenopeo. «Da sempre – ha proseguito Calabria – abbiamo lavorato per cercare di far recedere i vertici ATO dalle loro indifendibili posizioni e per giungere ad un accordo equo con l’utenza al fine di elaborare congiuntamente un nuova strategia di gestione e smaltimento dei rifiuti, incentivando la differenziata e tagliando i costi del conferimento in discarica». In quest’ottica si colloca anche il progetto “Patti si differenzia”, elaborato nel 2008 da Assoconsumatori, che individuava in Patti la città pilota dell’hinterland da cui far partire la differenziata, incentivando i cittadini con una congrua riduzione della tariffa. «Un progetto – ha tuonato Calabria – rimasto lettera morta a causa del bieco ostruzionismo dell’attuale amministrazione comunale». Parole forti quelle del presidente di Associazione Consumatori, e dai risvolti politici di una certa valenza. Difatti l’Associazione Consumatori non ha mai nascosto l’intenzione di voler creare una propria lista di candidati in vista delle prossime amministrative pattesi e, a soli cinque mesi dal voto che determinerà il rinnovo del civico consesso, si fanno sempre più insistenti le voci circa la candidatura dello stesso Calabria alla poltrona di primo cittadino. Ciò spiega, altresì, la presenza in sala di alcuni consiglieri comunali e di due papabili candidati alla carica di sindaco della città. Un’eventuale coinvolgimento di Calabria determinerebbe infatti il vacillare degli attuali equilibri politici considerato che l’Associazione di cui è presidente conta ad oggi più di duemila iscritti e che le battaglie fin qui condotte da Assoconsumatori hanno riscosso le simpatie e la stima di numerosi cittadini.

, a cura di Peppe Paino

Data notizia: 2/2/2011

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