Santa Marina, l'anniversario dell'affondamento (2)

Santa Marina, l'anniversario dell'affondamento (2) Michele Merenda SALINA – Si è svolta a S. Marina Salina la commemorazione delle 62 vittime perite nel tragico affondamento del piroscafo “Santamarina”, avvenuto esattamente 70 anni fa. Dopo la messa solenne nella chiesa patronale, nella piazza comunale antistante è stato scoperto il monumento commemorativo ad opera dell’artista Sergio Santamarina (una particolare coincidenza) e donato dalla prof.ssa Maria Grazia Leanza. La docente, nata nel comune salinese ma attualmente residente a Nicosia (Enna), è figlia di quell’Edoardo Leanza, allora Comandate della Stazione dei Carbinieri di S. Marina, che perse la vita proprio perché si trovava a bordo dell’imbarcazione durante quel tragico giorno. Dopo che nel pomeriggio del 9 maggio 1943 il piroscafo aveva lasciato Vulcano in direzione Milazzo, avvenne l’affondamento, causato da un siluro lanciato dal sommergibile inglese “Unrivalled”, partito a sua volta il primo maggio dall’isola di Malta per un pattugliamento delle coste siciliane. Un unico colpo, sparato scientificamente al centro dello scafo, dove si trovava la sala macchine. Da lì, il divampare delle fiamme e la frattura della nave. Sarebbe stato lanciato anche un secondo siluro contro la motovedetta accorsa per prestare soccorso, andato a vuoto per via della scarsa chiglia della barca. Su un centinaio di passeggeri, quindi, se ne salvarono 48. Poco più di un paio di anni fa, l’attuale Comandante dei Carabinieri di Salina, Gimmi Stefani, avendo appurato la drammatica fine del proprio collega, decise di raccogliere maggiori informazioni al riguardo e quindi sentire direttamente la testimonianza della signora Leanza. Da qui, dopo la comprensibile commozione, l’idea della diretta interessata di commemorare l’evento. «Ho parlato del progetto all’Amministrazione – ci ha detto la prof.ssa Leanza – e durante questi mesi ho discusso dell’organizzazione con il sindaco Lo Schiavo e l’assessore Sidoti. Ringrazio tutti per aver creduto in me». Subito dopo la scopertura, l’amministrazione di S. Marina Salina ha pubblicamente ringraziato Maria Grazia Leanza a nome dell’intera popolazione e le ha conferito la cittadinanza onoraria. «Io sono nata qua – ha poi commentato la signora – ma da oggi sono ancor di più una di voi». Nella parte del monumento rappresentante le paratie, sono inseriti i nomi dei deceduti. Oltre all’amministrazione di S. Marina, alla cerimonia erano presenti, tra gli altri, i rappresentanti delle Forze dell’Ordine locali, il presidente della Provincia (Nanni Ricevuto), il sindaco di Leni (Riccardo Gullo), il sindaco di Malfa (Salvatore Longhitano) e l’assessore Giovanni Sardella in rappresentanza del comune di Lipari. Nel corso degli anni si sono formulate varie ipotesi inerenti le motivazioni dell’attacco ad un mezzo di trasporto civile, tra cui quella che a bordo ci potessero essere degli ufficiali tedeschi che alcune ore prime erano ammarati a Salina con un idrovolante nel laghetto di Lingua (frazione di S. Marina). Ufficiali che non si sarebbero mai imbarcati. Fatto sta che ad oggi, a distanza di 70 anni, le Eolie piangono ancora i propri morti e le generazioni continuano a sentire quel terribile boato. (nella foto: un momento della cerimonia con la sig.ra Leanza)

a cura di Peppe Paino

Data notizia: 5/9/2013

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