Problema liquami, impianto ancora intoccabile

Problema liquami, impianto ancora intoccabile Gazzetta del Sud Peppe Paino Lipari- Inizia la stagione estiva, aumentano le presenze turistiche, scoppiano i tombini delle fogne e i reflui lavano e “profumano” la strade. Ma l’impianto di pretrattamento dei liquami, situato nei pressi del cimitero, è ancora sotto sequestro dallo scorso 10 maggio e qualsiasi intervento di ripristino riconducibile al mancato funzionamento della struttura non può essere attuato. Per essere ancora più chiari: se scoppia una fogna bisogna solo sperare che si tratti di un inconveniente da poco altrimenti il Comune e i suoi cittadini sono letteralmente nella cacca. Non si può, infatti, neanche incaricare il servizio di auto espurgo dal momento che nell’isola non c’è un altro impianto dove poter sversare i liquami. Il sindaco, Marco Giorgianni, piuttosto preoccupato per quanto sta accadendo ha chiesto l’urgente intervento del Prefetto Stefano Trotta. L’auspicio è che si possa in qualche modo avere il via libera dal Tribunale di Barcellona per poter eseguire gli interventi di manutenzione ordinaria . Come non si sa, dal momento che proprio quell’impianto non pretratterebbe un bel nulla e quindi inquinerebbe. Nel novembre scorso, l'ultima volta in ordine di tempo, è stato sottoposto a controlli e verifiche, alla presenza dei carabinieri, da parte del CTU del Tribunale di Barcellona e dei tecnici dell'ARPA. In quei giorni prelievi vennero anche effettuati al largo di Monterosa dove la condotta scarica in mare i liquami "pretrattati". Nei mesi scorsi, da quanto trapela sulla questione, lo stesso sindaco Giorgianni aveva interpellato anche il commissario per l’emergenza idrica, Luigi Pelaggi, per cercare di far mettere a norma l’impianto ma avrebbe ricevuto come risposta che qualsiasi intervento in quella struttura non sarebbe stato risolutivo. L’impianto , tra l’altro, nell’ambito delle opere previste per la costruzione del depuratore dovrà essere demolito per far posto ad una pompa di sollevamento. Si tratta, va ricordato, di una struttura realizzata oltre trent’ anni fa e "tarata" per una popolazione che, al massimo, non superasse, durante la stagione estiva, le 10-12 mila unità. Proprio per l'inadeguatezza dell'impianto è stata prevista ed inserita nello strumento urbanistico la realizzazione di una nuova ed efficace struttura che doveva sorgere a Pignataro dentro. Area poi scartata a favore di Canneto Dentro. Ma il sito per il depuratore prescelto, dopo i necessari sopralluoghi, dal commissario Luigi Pelaggi, è oggetto di forti lamentele da parte dei residenti di Canneto, Serra, Pirrera e aree limitrofe che temono possa essere fonte di inquinamento. Ne sono derivati una serie di ricorsi e controricorsi ma le opere sono già state appaltate. Lo scorso 29 maggio un sopralluogo da parte della ditta al quale ha partecipato, fortuitamente, anche il sindaco ha scatenato l’allarme del movimento di protesta isolano per la mancanza di notizie. Ma il sindaco ha precisato ieri che “venuto a sapere dal consigliere comunale Nuccio Russo del sopralluogo ha raggiunto Canneto Dentro per chiedere all’impresa di essere informato di qualunque azione o possibilità di intervento sull’opera in questione". Il primo cittadino ha ribadito che l’isola deve avere il depuratore ma non nel sito identificato dal Commissario.

a cura di Peppe Paino

Data notizia: 6/1/2013

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