Esami facili all'Università, sei arresti

La direzione investigativa antimafia di Catania ha eseguito ordinanze cautelare nei confronti di sei persone indagate nell'ambito di un'inchiesta su esami 'facili' all'università di Messina. La Dia ritiene di avere scoperto un'organizzazione che influenzava le prove di ammissione alle facoltà a numero chiuso e agli esami universitari. Ai vertici del gruppo ci sarebbe un calabrese ritenuto legato a esponenti della 'ndrangheta locale. L'inchiesta è coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia di Messina che ipotizza, a vario titolo, i reati di tentata estorsione aggravata dal metodo mafioso e associazione per delinquere finalizzata al voto di scambio, all'usura e al millantato credito. I provvedimenti dell'operazione 'Campus', richiesti dal procuratore aggiunto Sebastiano Ardita e dal sostituto Liliana Todaro della Dda peloritana, coordinati dal procuratore capo Guido Lo Forte, sono in corso di esecuzione tra Messina e Brescia. Maggiori particolari saranno resi noti durante una conferenza stampa che si terrà alle 10.30 nella sezione operativa della Dia di Messina. (ANSA). Gli arrestati nell'operazione "Campus" della Dia a Messina sono: Antonio Domenico Montagnese, 50 anni, che era stato indagato nell'ambito dell'operazione denominata "Panta Rei" condotta nel contesto delle indagini svolte sull'omicidio del prof. Matteo Bottari, Marcello Caratozzolo, di 47, docente di Statistica e matematica nell'ateneo messinese, Santo Rando Galati, detto Dino, 57 anni, ex consigliere provinciale a Messina, accusati di di associazione per delinquere aggravata dal metodo mafioso finalizzata alla corruzione, al traffico illecito di influenze, al millantato credito, al voto di scambio e ad altri delitti con la pubblica amministrazione; Salvatore D'Arrigo, 59 anni, accusato di tentata estorsione continuata ed aggravata dal metodo mafioso. Altre due persone indagate sono state sottoposte all'obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. Montagnese è anche accusato di usura, e tentativo di estorsione continuata ed aggravata dal metodo mafioso insieme agli altri tre arrestati. Montagnese e D'Arrigo sono stati portati in carcere gli altri due sono stati posti ai domiciliari. Nell'ambito delle indagini, che si sono avvalse di intercettazioni ambientali e telefoniche e anche di pedinamenti, é emerso anche "il reciproco scambio di favori tra sodali, culminato, col riferimento al voto di scambio, nel sostegno politico offerto a Santo 'Dino' Galati Rando alle elezioni alle Regionali in Sicilia del 28 ottobre del 2012". Secondo l'accusa sarebbero state "barattate preferenze elettorali con idoneità scolastiche garantite attraverso scuole private". (ANSA).

a cura di Peppe Paino

Data notizia: 7/6/2013

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