Fogne salita S.Giuseppe, in 150 chiedono verità

Riceviamo da Giovanna D'Agata e pubblichiamo: Al sig. Sindaco Marco Giorgianni Comune di Lipari Piazza Mazzini Lipari (ME) Oggetto: richiesta di accesso a documenti e ad informazioni ambientali in merito allo stato del pozzetto fognario posto all’angolo tra la via Roma e la Salita S. Giuseppe (Marina Corta), nonché in relazione all’intero sistema fognario della via Roma in Lipari (L. 7/8/1990, n. 241 e D.Lgs. 19/8/2005, n.195). I sottoscritti: - Avv. Giovanna D’Agata, nata a … il … , con domicilio in Lipari… ; - Puglisi Angelo, nato a … il …, residente in Lipari, via … ; - Panza Stefano, nato a … il …, residente in Lipari, via … ; - D’Ambra Bartolomeo, nato a … il …, residente in Lipari, via … ; - Laise Roberto, nato a … il …, residente in …, via … ; - Vitagliana Francesco, nato a … il … residente in … via … ; - Costanzo Francesco, nato a … il … residente a … via … ; - Greco Bartolomeo detto ‘Cantalanotte’, nato a … il …, residente a … via … ; - Mangano Orazio, nato a … il …, residente in …, via … ; - Mondello Gaetano, nato a .. il …, residente a ... via … …… per la maggiore chiarezza delle proprie richieste, premettono quanto segue. Da circa vent’anni, in particolar modo durante l’estate, è notorio il ciclico fenomeno della fuoriuscita di materiali liquidi fognari, che sgorgano da uno dei tombini posti ai piedi della Salita S. Giuseppe, di fronte al ponticello prospiciente il mare, tanto che le persone che orbitano intorno a Marina Corta sono state ormai costrette, per così dire, ad assuefarsi ad una così penosa circostanza; nel senso che questo sventurato tombino viene guardato con la consapevolezza che ‘vomiterà’ ancora, trascorso un lasso variabile di tempo. In passato, tante volte gli scriventi, così come tanti altri cittadini e villeggianti, mettendo i piedi sulla Salita S. Giuseppe allagata, avrebbero voluto comprendere e conoscere qualcosa della dinamica di questo ineluttabile evento, non essendo in possesso delle necessarie cognizioni tecniche, posto che tra l’altro una gran parte degli stessi residenti, casualmente interrogati su questo penoso argomento, non danno neanche un minimo ragguaglio e non sanno cosa rispondere, nella più assoluta mancanza di informazioni ufficiali. Recentemente qualcuno ha prospettato su questo problema una tesi che non convince pienamente: che vi sia stretta correlazione tra questo tombino e il malfunzionamento del depuratore, oggetto di note vicende giudiziarie, cioè che vi sia un nesso di causa ed effetto tra i due elementi. Ad onor del vero, a questi scriventi risulta poco credibile che l’attività del depuratore, posto in località Santa Caterina, possa riverberarsi così drammaticamente e in modo diretto sulle acque nere della via Roma, posta tanto più a valle rispetto al sito del depuratore. Difatti, se così fosse, il depuratore dovrebbe cagionare emissioni da tutti i pozzetti fognari del paese, e non si spiega invece perché ciò accada a Salita S. Giuseppe e in altri specifici luoghi, creando inevitabili ripercussioni sullo stato dell’ambiente circostante. Perché, dunque, in questi e non in altri luoghi? Posto tra l’altro che il depuratore dovrebbe assolvere ad una ben diversa funzione di filtro degli scarichi, per evitare l’eccesso delle cosiddette unità fecali negli scarichi, cioè l’eccessivo accumulo di feci, che sarebbero dannose per l’ambiente e pericolose per la salute pubblica, così come previsto dalle vigenti norme ambientali. Per la prima volta un anonimo informatore - a torto o a ragione - riferisce qualcosa di diverso sull’origine dell’aberrante funzionamento del pozzetto posto all’angolo tra Salita S. Giuseppe e via Roma: che ciò dipenda in gran misura sia dall’inadeguato sistema di carico fognario, realizzato circa dodici anni fa sulla via Roma, sia dalle pompe fognarie presenti nel sottosuolo, in prossimità della stessa Salita S. Giuseppe. Tanto premesso, ai sensi della L. 7/8/1990, n. 241 e del Decreto Legislativo 19/8/2005, n. 195, i sottoscritti segue

a cura di Peppe Paino

Data notizia: 7/22/2013

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