La Roma di Ettore Roesler Franz. Tra fascino per il pittoresco e memoria fotografica

Al Museo di Roma in Trastevere c’è la mostra La Roma di Ettore Roesler Franz. Tra fascino per il pittoresco e memoria fotografica. Quaranta dei celebri acquerelli dell’artista vengono messi a confronto con quarantotto foto vintage per rivivere le atmosfere della Roma di fine Ottocento. Le opere, realizzate da Roesler Franz tra il 1876 e il 1897, ritraggono i luoghi di Roma investiti dalle ristrutturazioni urbanistiche e architettoniche volute dal Governo italiano dopo il 1870 per adeguare la città al nuovo ruolo di capitale.
Nello spazio museale si possono ammirare quaranta acquerelli esposti a parete della serie Roma pittoresca. Memoria di un’era che passa (tre dei quali non esposti da decenni), quarantotto foto vintage, due preziosi album fotografici di fine Ottocento e l’intera serie di centoventi acquerelli attraverso un touch screen, che consente al visitatore di osservare tutti i dipinti nel loro splendore, con schede di approfondimento, foto e una mappa d’epoca. Gli acquerelli, selezionati tra i più celebri ed indimenticabili, offrono l’immagine della Roma di fine Ottocento, prima delle grandi trasformazioni urbanistiche dei piani regolatori del 1873 e del 1883 e della costruzione dei muraglioni lungo gli argini del Tevere. Si potranno quindi ammirare il settecentesco Porto di Ripetta, l’arcata maestosa di Ponte Rotto e le viste di paesaggi urbani, quali i giardini pensili o le terrazze affacciate sul fiume Tevere, allora forse biondo. Le foto vintage, due delle quali inserite in preziosi volumi fotografici di fine Ottocento, appartenenti all’Archivio fotografico del Museo di Roma, propongono gli stessi luoghi rappresentati da Ettore Roesler Franz. Molte di queste foto sono state commissionate proprio dal Comune, in vista delle ormai prossime trasformazioni urbanistiche.
Nel percorso della mostra, gli acquerelli sono messi a confronto con le foto storiche. Ben dieci gli itinerari da percorrere attraverso la Roma ottocentesca ritratta e amata dall’artista: le sponde del Tevere, i Prati di Castello, Borgo, il Campidoglio, l’Aventino, Marmorata, la cosiddetta Salara e Testaccio, il Celio, il Ghetto, Trastevere e altri quartieri capitolini. Fino al 28 giugno.

di Daniela Bruzzone

Data notizia: 3/13/2015