Dai balconi alla fede nuziale: amuleto di Lipari, tesoro barocco

Il simbolo di Lipari, ai giorni nostri, grazie alla cultura e alla tradizione antica, rispecchia l'amuleto che più contraddistingue la fortuna, il buon auspicio e l'allontanamento degli spiriti cattivi. Stupefacente elemento decorativo rappresentato dalla spada Normanna che taglia i quattro venti e dalla testa del grande spillo che precedentemente si credeva fosse un potente talismano contro ogni controversia della vita. Risalente al barocco seicentesco dell'isola, quest'ultima si riflette in esso prontamente, dovunque, tra strade e vicoletti, balconi e ringhiere in ferro battuto. E chi lo dice che dopo anni di ricerche storiche e preziose analisi costruttive del simbolo, quest'ultimo non possa accompagnare per sempre due anime umane? A tal proposito l'artigiano e orafo Francesco Bertè è divenuto apprezzatissimo circa le capacità creative e di precisione perché è stato colui che ha creato un connubio tra il simbolo stesso e una fede nuziale, non comune, chiamata "Fede Eoliana", un anello d'oro fuso ad oltre 1000° sulla lava. Spostandoci dal particolare e introducendo la nostra curiosità su quel che davvero costituisce il simbolo, sono noti i significati che a esso vengono attribuiti: le spade che tagliano i quattro venti raffigurati nei punti cardinali delle mezzelune arabe, fungono da protezione dalle bufere, così come il chiodo centrale che adornava inoltre i potenti scudi spagnoli. Il potere remunerante gli viene comunque sempre attribuito per il suo disegno stesso, oltre alla simbologia. Il decoro, realizzato da abili mani artigiane, grazie alla tecnica del perno battuto, è unito da saldature e presenta curve più o meno complesse. Che sia portato al dito o ubicato nel balcone di casa, l'amuleto di Lipari si erge maestoso tra artigianato, tradizione e alta gioielleria, sfiorando inoltre il confine storico e di credenza dell'isola, dove l'amore per l'arte, per la vita e la cultura riescono sempre a fare del luogo l'habitat migliore per tutti i cuori del mondo.

Di Martina Leone

Data notizia: 7/21/2015