Aurelio Grimaldi, in “Alicudi nel Vento”, racconta la storia della piccola Alicudi e dei suoi abitanti. Si tratta di un documentario che parla dell’esperienza educativa ed umana che si vive tutti i giorni presso una realtà piccola come quella di questa perla eoliana. “Qui c’è molta calma, una calma terribile” diceva Nanni Moretti nel film “Caro Diario” del 1993. Ed è davvero così: niente energia elettrica né spiagge attrezzate, ma mulattiere e scale in pietra lavica. “Non è mai stata mia intenzione esporre i ragazzi al giudizio pubblico, ma dimostrare come un certo modo di fare scuola può essere in grado di valorizzare e dare nuova linfa alle passioni e ai desideri dei giovani, anche di coloro che vivono in un posto di frontiera come Alicudi”. Queste sono le parole del regista, Aurelio Grimaldi, che parte per quest’Isola e mette in piedi una scuola, per le strade, che coinvolge gli adolescenti che avevano abbandonato gli studi. “Alicudi nel Vento” inizia con la descrizione della terra su cui è ambientato: un luogo piccolissimo, ma dalla grandissima bellezza naturale incontaminata. Il regista, in passato, ha lavorato come docente e con questo documentario si mette alla prova in questa scuola di strada, con l’obiettivo di istruire i suoi alunni. Non è una missione semplice: si ritrova ad interagire con ragazzi che compiono gravi errori ortografici, disinteressati ed indifferenti alla storia, la geografia e l’attualità, ma con un’approfondita conoscenza, ad esempio, della cantante Lady Gaga. Ed è così che hanno inizio le lezioni, alternate ad escursioni in montagna e a momenti in cui i ragazzi si confessano intimamente con il loro insegnante. Aurelio Grimaldi affronta gli argomenti più disparati ed arriva dritto al cuore dei suoi studenti.
di Francesca Zampaglione
Data notizia: 2/4/2016
dalla nostra Daniela Bruzzone
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