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PALERMO - Terzo in Italia, dopo Lazio e Campania, per numero di contenziosi, il Tribunale amministrativo regionale della Sicilia nel 2008 ha avuto 6.308 ricorsi iscritti a ruolo, l'11,2% rispetto ai 56.716 del complessivo nazionale, con un aumento rispetto al 2007 del 2,3%. Al 31 dicembre 2008, il totale dei ricorsi pendenti era di 31.662, contro i 565 mila a livello nazionale. Tra quelli sopravvenuti nel corso del 2008 (2.733) e quelli esauriti nello stesso periodo (1.968), c'è una differenza di 805 ricorsi. Sono alcuni dei dati forniti dal presidente del Tar Sicilia, Giorgio Giallombardo, all'inaugurazione dell'anno giudiziario che si è svolta a Palermo, a palazzo Benso, alla presenza, tra gli altri, del presidente del Senato, Renato Schifani. Lo scorso anno il Tar ha tenuto 63 udienze pubbliche e 184 adunanze camerali. 115 (6,08%) dei 1.968 procedimenti del 2008 sono finiti davanti all'organo di appello del Tar, che in Sicilia è il Consiglio di giustizia amministrativa (Cga). Nella sua relazione Giallombardo ha parlato di "normative farraginose" che portano all'aumento dei contenziosi e ha difeso l'operato del Tar contro "la leggenda metropolitana - ha detto - secondo cui proprio l'operato dei giudici amministrativi (anche di secondo grado) sarebbe tra le principali cause ad ostacolare la realizzazione delle grandi opere e quimdi, in definitiva, lo sviluppo del Paese". "Davanti a queste critiche - ha aggiunto - è mancata una risposta adeguata sia nelle sedi istituzionali, come il Consiglio di presidenza della giustizia amministrativa, che da parte delle associazioni rappresentative della magistratura amministrativa".
, a cura di Peppe Paino
Data notizia: 2/14/2009
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