Pensionamenti, Pavone informa

Riceviamo da Bartolo Pavone e pubblichiamo: Carissimo direttore, con questo documento desidero informare chi ha difficoltà interpretative sulle nuove regole per i pensionamenti volute dal governo Monti in vigore dal 01/01/2013 messe a punto dalla riforma Fornero. Per la prima volta è applicato il sistema dell'adeguamento automatico delle pensioni all'attesa di vita, grazie al Dm 6 dicembre 2011 che ha incrementato di tre mesi tutti i requisiti di accesso dal 1° gennaio 2013. Un'altra importante novità è l'abolizione della pensione di anzianità, che si poteva ottenere prima di aver compiuto l'età necessaria per la pensione di vecchiaia, perché era subordinata solo al raggiungimento di un certo periodo minimo di anzianità contributiva. Oggi è possibile andare in pensione prima dell'età prevista per il trattamento di vecchiaia solo se si supera il periodo minimo di contribuzione e con penalizzazioni, se si sceglie di andare in pensione in età troppo giovane. Infatti, nel 2013 sarà necessario avere come minimo contributo 42 anni e 5 mesi per gli uomini e 41 anni e 5 mesi per le donne. Chi deciderà di andare in pensione prima dei sessantadue anni, perderà dall'uno al 2 per cento sull'assegno di pensione per ogni anno di anticipo. La pensione di vecchiaia si consegue quando si raggiunge un requisito minimo di età, cui deve essere accompagnato un requisito contributivo (almeno venti anni di contribuzione, a qualsiasi titolo versato o accreditato). La riforma prevede un meccanismo di crescita graduale del requisito anagrafico legato alle speranze di vita e nel 2013, i requisiti saranno sessantadue anni (63 anni e 6 mesi per le autonome) e sale a 63 anni e 6 mesi dal 2014 (64 anni e 6 mesi per le autonome), a sessantacinque anni dal 2016 (65 anni e 6 mesi per le lavoratrici autonome) e, infine, si stabilizza a sessantasei anni dal 2018 (66 anni per le lavoratrici autonome). L'età della pensione di vecchiaia non potrà comunque essere inferiore a sessantasette anni dal 2021. Ma oltre al requisito anagrafico per andare in pensione di vecchiaia sarà necessario maturare un'anzianità contributiva di almeno venti anni e a chi ha cominciato a versare contributi dopo il 1° gennaio 2006, è richiesto che l'importo dell'assegno sia almeno pari a 1,5 volte l'importo dell'assegno sociale, con delle eccezioni per chi raggiunge i settanta anni di età.

a cura di Peppe Paino

Data notizia: 1/3/2013

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