La grande portualità non basta

La grande portualità non basta Lipari- La grande portualità integrata da 100 milioni di euro da sola non basta per dare sviluppo e ricchezza a Lipari e alle altre sei isole dell'arcipelago eoliano. L'amministrazione comunale deve cominciare a programmare interventi collaterali e funzionali per garantire una crescita omogenea, nonché dinamica, del territorio. E ciò deve avvenire in fretta perché le strutture alberghiere e turistiche, diverse delle quali a quattro e cinque stelle soffrono in modo evidente il calo turistico di un territorio definito, e non a torto, a due stelle. Sul quadro infrastrutturale generale si registra la proposta di Alleanza nazionale, voce critica in seno alla maggioranza. Il capogruppo consiliare Gianfranco Guarino ha chiesto all'amministrazione comunale, di fronte ai colleghi della minoranza e ai responsabili della "Lipari Porto spa", di farsi carico e «promuovere nel più breve tempo possibile tutte le azioni necessarie per arrivare ad un tavolo tecnico ai fini di un Accordo di programma con Regione e Stato». Per Guarino le modifiche apportate dalla "Lipari Porto", attraverso l'ing. Giuseppe Rodriquez, allo studio preliminare di circa un anno fa per le nuove strutture di Marina corta, Sottomonastero, Marina lunga e Pignataro sono apprezzabili perché tengono conto dei pareri espressi dal Consiglio comunale precedente e attuale. Ma occorre prevedere altro alla luce della portata degli interventi e dell'impatto nella vita socio economica. «La proposta - ha dichiarato Guarino - risulta carente negli aspetti della gestione dei flussi di movimento sia pedonale che autoveicolare. In alcuni tratti (Pignataro- Marina lunga) non vi è continuità progettuale; non si intravede il sistema di carico e scarico degli approvvigionamenti nonchè il movimento a terra (Marina corta). Ancora più in generale - ha evidenziato Guarino - una struttura così importante deve essere opportunamente vagliata e integrata preventivamente con il resto delle aree circostanti, sia in termini di fruibilità ma, anche e più semplicemente, nei vari aspetti della vita quotidiana legati al transito autoveicolare, alle attività commerciali, ai pedoni. Occorre - ha fatto presente il geom. Guarino - uno studio allargato ad altri interventi previsti nel territorio quali la gestione delle acque, il Prg adottato, l'analisi della ricaduta occupazionale ma anche logistica e commerciale. Ed ancora scuole di specializzazione, recupero del territorio. Tutti, insomma - evidenzia il capogruppo di An - dovranno sentirsi parte attiva e integrante di un processo di sviluppo senza che tutto questo comporti nuovo cemento». Infine il Piano dei porti. «È indispensabile produrlo», avverte Guarino, «perchè ci sono altre cinque isole appartenenti al Comune di Lipari. E la nuova portualità - sostiene - non deve sostituirsi a tale strumento ma può e deve diventare parte integrante di esso con quei principi e quelle regole che hanno consentito al Patto territoriale di essere integrato agli strumenti di pianificazione e per il quale sono state integrate le norme di riferimento».

, a cura di Peppe Paino

Data notizia: 7/22/2008

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