Confesercenti di Messina: ridurre tasse a Lipari

Confesercenti di Messina: ridurre tasse a Lipari Lettera della Confesercenti di Messina al Sindaco del Comune di Lipari, Marco Giorgianni; al Presidente del Consiglio Comunale del Comune di Lipari, Adolfo Sabatini; all’Assessore al Bilancio del Comune di Lipari, Gaetano Orto; e p.c. agli imprenditori del Comune di Lipari ed alla Federalberghi di Lipari Oggetto: richiesta revoca ultima determina aumento tariffa del suolo pubblico (2013); di riduzione dell’aliquota Imu sugli immobili produttivi (negozi, laboratori, opifici, alberghi) entro l’approvazione del bilancio del Comune di Lipari, ed assunzione dell’impegno a comprimere i costi sulla raccolta e dello smaltimento dei rifiuti. Il crollo delle presenze turistiche registrato in occasione delle recenti festività pasquali ha gettato nello sconforto gli operatori economici di Lipari. Ogni giorno la Camera di Commercio registra la chiusura di attività economiche. Le cartelle esattoriali aumentano, i consumi diminuiscono e non esiste parvenza di progettualità turistica. Su questo campo di battaglia i commercianti, gli artigiani, gli operatori del turismo e tutto il mondo del lavoro autonomo, negli ultimi due anni hanno dovuto subire anche l’aggressione dei tributi locali deliberati dai Sindaci pro tempore e dai Consigli Comunali di Lipari nel tempo succedutesi. In occasione dell’Assemblea tenutasi a Lipari lo scorso 11 aprile e che ha visto la numerosa partecipazione degli imprenditori Liparoti, è emerso che l’impossibilità a far fronte agli obblighi fiscali e tributari sia divenuta la principale preoccupazione degli operatori economici. Ed il recente crollo turistico pasquale ha aumentato i timori di molti imprenditori di non riuscire a concludere la stagione! E’ emersa la necessità che il Sindaco del Comune di Lipari, Marco Giorgianni, si adoperi affinché venga revocata la determina sindacale n°19 del 16 febbraio 2012 con la quale il suo predecessore, Mariano Bruno, aveva completato la messa in opera della sua annunciata volontà ( vedi dichiarazione di Mariano Bruno al Consiglio Comunale del Comune di Lipari in data 26 maggio 2009 ), di aumentare il canone del suolo pubblico del 500% rispetto le tariffe fino a quel momento vigenti. Messa in opera che aveva cominciato chiedendo la modifica al regolamento del suolo pubblico, trasformando la tassa in canone al fine di demandare al sindaco la determinazione della tariffa, e che poi ha continuato con un primo aumento con la sua determina sindacale n°88 del 4 ottobre 2011 ( +300% ) e poi completato con la citata determina n°19 (+200%). Peraltro scorrendo le premesse della determina sindacale di cui oggi si chiede la revoca, quella del 2012, si legge come la principale motivazione dell’aumento tariffario fosse la mancata adozione da parte del Consiglio Comunale di Lipari dell’addizione comunale Irpef. Delibera poi approvata dall’attuale Consiglio Comunale il 29 ottobre 2012, quando peraltro è stata deliberata la massima delle aliquote possibili: lo 0,8%. Con decorrenza sin dall’1 gennaio 2012. La nostra istanza è anche indirizzata, per quanto di loro competenza, al Presidente del Consiglio Comunale di Lipari, Adolfo Sabatini, ed all’Assessore del Comune di Lipari al Bilancio e Finanze, Gaetano Orto. Al Primo vorremmo ricordare l’accorato appello e l’annuncio di voto contrario che, intervenendo da Consigliere comunale alla seduta del 26 maggio 2009, manifestò alla Comunità imprenditoriale liparota, individuando anche le alternative per evitare l’aumento del canone del suolo pubblico. Al Secondo chiediamo di calcolare le entrate derivanti dall’istituzione dell’addizionale comunale IRPEF ( pagate anche dagli imprenditori ), al fine di confermare il venir meno della necessità che, all’aumento del 300% del canone nel 2011, ha poi generato un secondo aumento del 200% nel 2012. Durante la citata assemblea dell’11 aprile scorso ha anche partecipato il presidente della Federalberghi, Christian Del Bono. Ed il suo intervento in occasione della seduta del 30 ottobre 2012 del Consiglio Comunale di Lipari con all’ordine del giorno l’aumento dell’Imu, è ben presente nei ricordi degli imprenditori liparoti. E l’acuirsi della crisi non può non farci ribadire la richiesta di un’immediata riduzione dell’aliquota relativa ai negozi, agli opifici, ai laboratori ed agli alberghi, dall’attuale 0,96 per cento allo 0,76 per cento per gli alberghi ed allo 0,46% per i negozi, gli opifici ed i laboratori. Ed anche se la delibera 77 del 30 ottobre 2012 preveda dal 2014 la riduzione dell’Imu allo 0,76 per cento per tutti gli immobili, il peggioramento della crisi economica rende necessario che già dall’anno in corso l’Imu sugli immobili produttivi sia ridotta. Rammentiamo al Sindaco, al Presidente ed all’Assessore al Bilancio che già quest’anno gli albergatori di tutta Italia hanno subito, unica categoria produttiva, un aumento del 18% dell’Imu a seguito dell’aumento del moltiplicatore della rendita catastale da 55 a 65! Chiediamo anche che i vertici del Comune di Lipari assumano l’impegno a far ridurre sensibilmente i costi relativi alla raccolta differenziata ed allo smaltimento dei rifiuti. Soltanto così infatti potranno essere contenuti i costi che dovranno essere coperti, per intero da quest’anno, in coincidenza con l’entrata in vigore della TARES. Siamo anche pronti a fare la nostra parte se saremo coinvolti e se ci sarà consentito di partecipare ai tavoli di studio su tale argomento di massima importanza per il bilancio dei Comuni. Vale la pena ricordare che gli imprenditori siciliani pagano alla Regione Siciliana un addizionale regionale IRPEF dell1,73% che è la più alta tra le regioni che non soffrono deficit sanitari. I nostri colleghi lombardi, veneti, piemontesi, ma anche i sardi e tanti altri pagano invece l’1,23%. Ad essa si aggiunge la già citata addizionale comunale che il Comune di Lipari ha fissato essere il massimo consentito, ossia lo 0,8%. Altri Comuni turistici, come quello di Firenze, lo scorso anno hanno diminuito l’aliquota dallo 0,3 allo 0,2%.. Aiutare gli imprenditori e le imprese di Lipari oggi significa voler continuare a credere nel futuro di questa Comunità, dove chi produce con la propria attività anima le strade a tutti gli orari, svolgendo un ruolo determinante. L’alternativa è la desertificazione delle Isole. Per tali gravi motivi, la scrivente Confesercenti della provincia di Messina, chiede ai destinatari della presente un incontro con carattere d’urgenza al fine di focalizzare gli interventi da adottare entro l’approvazione del bilancio comunale. In assenza di riscontri positivi, avendone già ricevuto mandato dagli associati, la scrivente porrà in essere incisive azioni di protesta. La Confesercenti di Messina

a cura di Peppe Paino

Data notizia: 5/3/2013

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