Dall'impianto di pretrattamento al depuratore

Dall'impianto di pretrattamento al depuratore Gazzetta del Sud Peppe Paino Lipari- Dopo quattro giorni di liquami e miasmi, le vie dell’isola patrimonio dell’Umanità, che fà già registrare un buon numero di presenze turistiche, da ieri pomeriggio sono tornate respirabili. E’ cessato pertanto, all’inizio dell’estate, lo stato di emergenza per i rischi igienico sanitari. Il gip del tribunale di Barcellona, Anna Adamo, ha infatti autorizzato, sotto il controllo dei Carabinieri, l’accesso all’impianto di pretrattamento di Santa Caterina a due dipendenti della ditta Gitto per la manutenzione ordinaria dello struttura. Impianto che, va ricordato, non è a norma e che per questo è stato posto sotto sequestro lo scorso 10 maggio lasciandolo, comunque, in funzionamento , alimentato com’è dalle 32 pompe di sollevamento del centro abitato dell’isola collegate alla rete fognaria. Disattivare le stazioni dislocate nei vari punti di Lipari, del resto, avrebbe provocato lo sversamento continuo per le arterie isolane dei reflui. Situazione che si è verificata, fortunatamente, solo negli ultimi giorni caratterizzati comprensibilmente da continue richieste d’intervento al Comune e polemiche per l’impossibilità di poter incaricare le imprese del servizio di espurgo. Con l’impianto sequestrato non avrebbero potuto sversare i liquami. Lo stesso impianto, situato sotto la sede stradale di via Falcone e Borsellino, ha rischiato di essere allagato dai reflui. Ora , come disposto dal giudice, anche se resta sotto sequestro sarà almeno sorvegliato dai dipendenti della ditta Gitto per due ore antimeridiane ed una pomeridiana pronti ad intervenire in caso di necessità. Da sottolineare il grande lavoro svolto dall’assessore Gaetano Orto ( dalla prossima settimana vicesindaco) e dal sindaco Marco Giorgianni ( ieri sulla questione in Prefettura) anche per fronteggiare le lamentele e le pretese dei cittadini in un contesto non facile nel quale c’è ormai l’obbligo di realizzare al più presto il nuovo depuratore le cui opere sono state già appaltate . Sarà sotto questo punto di vista un’estate caldissima con il fronte del “No” alla struttura individuata dal commissario per l’emergenza idrica Luigi Pelaggi a Canneto Dentro nuovamente in fermento. Prossimamente dovrebbero partire le procedure di esproprio dei terreni. Ieri l’ing. Franco Cavallaro della Ati, Lotti spa e studio FC&RR ha ricordato come si è giunti a questo punto sin da quando l’ex commissario per l’emergenza Mariano Bruno fece fuori la stessa Ati, vincitrice di una gara di progettazione bandita dal Comune di Lipari, affidando senza gara lo stesso incarico alla Sogesid. E Cavallaro ha nuovamente tenuto a sottolineare come per il depuratore ci siano altri siti dichiarandosi “disponibile a incontrare chiunque voglia informarsi e prendere posizione, e potersi così sottrarre al giudizio storico che i futuri cittadini addebiteranno a chi acconsentirebbe alla realizzazione del depuratore a Canneto in presenza di una fattibile alternativa”. Non c’è alcun dubbio che Lipari necessiti di un nuovo depuratore, per cui un accordo va trovato in nome della vivibilità della principale isola dell’arcipelago eoliano, della capacità di accoglienza di un territorio tanto meraviglioso quanto delicato dal punto di vista ambientale. E’ impensabile, infatti, restare ancorati a sistemi obsoleti che non sono più in grado di soddisfare le esigenze della comunità.

a cura di Peppe Paino

Data notizia: 6/6/2013

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