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IL DOLORE DI UN SICILIANO
Mi succede di dimenticare che vivo in Sicilia... A ricordarmelo ci pensano con scadenze regolari i fatti di cronaca nera, gli abusi e le miserie che segnano i giorni di questa terra "maledetta". L'ultimo episodio della serie è il suicidio di un docente universitario di Terme Vigliatore con cattedra a Messina impegnato nella lotta antimafia. Il gesto estremo scaturirebbe dalla frustrazione per l'isolamento a cui era stato confinato dalle istituzioni (compresa la magistratura) per il suo costante impegno contro le organizzazioni criminali, che in una terra come la nostra ti rende paradossalmente personaggio scomodo. Sembra abbia lasciato un carteggio nel quale denuncerebbe "contiguità" per dirla alla Falcone tra mafia, politica e una certa magistratura (il riferimento è alla procura di Barcellona) , quest'ultima impegnata ad insabbiare denunce e processi. Se questo fosse il quadro reale non ne sarei sorpreso. Aspetto però, da siciliano non rassegnato, che qualcuno con coraggio si impegni ad appurare se davvero la legalità e la giustizia in Sicilia sono una chimera e, se così fosse, dica chiaramente che qui non c'è posto per chi fa dell'onestà un valore irrinunciabile della propria vita. Mi sentirei "libero" di lasciare per sempre la mia amata terra...
CORDIALMENTE
LUCA CHIOFALO
, a cura di Peppe Paino
Data notizia: 10/5/2008
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