Un calendario per ringraziare Lipari: l’iniziativa della Onlus “Amici della Zizzi” 3° parte

 Un calendario per ringraziare Lipari: l’iniziativa della Onlus “Amici della Zizzi”  3° parte

 - Mi parli di gara di solidarietà, chi sono i protagonisti?

«La Siremar, oggi Caronte Tourist ci ospita sulle sue navi, Silvia Carbone e Massimo Del Bono ci accolgono da sempre nel loro albergo, a loro quest'anno si sono aggiunti diversi residence: Eolian Residence a Pianoconte, Casa Vacanze Stella del Mattino di Calandra legato all’Oasi della Misericordia e Mistral Residence (Casa Miki) sempre a Calandra. Aveva dato la disponibilità anche l’Agriturismo “U Zu Peppino” ma avevamo già posti sufficienti per tutti, così ci ha voluti a cena una sera. A Lipari, specie a Canneto, ormai conosciamo tante persone che ogni anno si stringono forte a noi per darci una mano, come la famiglia Mezzapica che ci ha concesso l'utilizzo della cucina e del ristorante, la Capitaneria di Porto, il Comune e la Regione che ci hanno dato la concessione per aprire dei gazebo per i bambini. Ed ancora Padre Gaetano Sardella e Don Giuseppe Mirabito, Bubu, Manuel, Tano, Alessio Pellegrino che ha fatto un servizio fotografico su di noi meraviglioso, Davide che ha preso in consegna la nostra barchetta per il ricovero invernale, Marina Centorrino che ha voluto esserci vicino nonostante la rcente morte del padre, Claudio ed Annamaria del negozio di pesca di Canneto. E tanti altri ancora che sarebbe impossibile citare. Con così grande solidarietà, amore e amicizia come potremmo non tornare a Lipari? Quello che cerco di dare ai miei, ai nostri ragazzi (orami un po' anche vostri) è quell'amore e quell'affetto che non hanno ricevuto in seno alle loro famiglie, e che da voi a Lipari ricevono a piene mani».


- Avete qualche aneddoto particolare legato alla vostra esperienza lipariota?

«Certamente. Un giorno tornai in barca al molo di Canneto con un bel po' di pesce, ma era chiuso in una scatola e non era visibile. Un signore si avvicinò e mi chiese "avete preso qualcosa?" "mmhh si, qualcosina" risposi distrattamente. Questo signore disse "sei come uno di noi" e da allora mi chiama "U Cannetaru". C'era con noi una ragazzina già grandicella ma cresciuta con noi. Lei più delle altre, una volta a Canneto, si trasformava e tutti la chiamavano "La piccirilla" con tale e tanto affetto da farla sentire parte di una grande famiglia, e questo ricordo l'ha molto aiutata quando ha passato un momento molto brutto della sua vita. Ed ancora oggi in molti mi domandano di lei ricordandola con grandissimo affetto».



Data notizia: 9/29/2016

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calendario - lipari - associazione - zizzi -



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