Gazzetta del Sud
Peppe Paino
Lipari
Siremar sempre più alla deriva con aliscafi che partono ma che non arrivano a destinazione tra le proteste dell'amministrazione comunale e gravi disagi per gli utenti, soprattutto per i turisti che ne vedono di tutti i colori prima di arrivare alle Eolie.
Nelle isole in questi giorni si vedono tanti forestieri tra gruppi e partecipanti a convegni ma non mancano purtroppo le figuracce. Ieri mattina i 154 passeggeri dell'aliscafo "Antioco", partito alle 7,05 da Milazzo, sono rimasti in mezzo al mare, nei pressi del Capo per un'improvvisa avaria del mezzo. Il comandante è stato costretto a tornare indietro e come spesso accade, è toccato alla Ustica lines mitigare il malcontento dei viaggiatori. La società trapanese, in conseguenza dell'accaduto, ha infatti, posticipato la partenza del suo "Angelina Lauro", sempre da Milazzo, dalle 7,50 alle 8,05 consentendo ai passeggeri dell'Antioco, tornati nel porto mamertino, di trasbordare sul proprio aliscafo ( con pagamento del biglietto a bordo) diretto alle Eolie. Con un carico di quasi 400 persone. La Siremar è rimasta per mezza giornata con un solo aliscafo, il Masaccio, fortunatamente chiamato alla causa il giorno prima da Ustica, fino a quando non è stato riabilitato l'Antioco. I mezzi ora sono due sui tre previsti, invece dei quattro necessari, con le agenzie sociali che invitano i viaggiatori a prestare la massima attenzione sulle corse mancanti per evitare problemi. «Stiamo valutando se presentare, lunedì, un esposto contro la Siremar per interruzione di pubblico servizio», ha dichiarato l'assessore ai trasporti marittimi del comune di Lipari, Corrado Giannò. In una lettera inviata all'amministratore delegato Lorenzo Murrali ha chiesto « un'immediata messa in servizio di aliscafi efficienti, se è il caso anche noleggiati da altre compagnie, poiché le avarie non possono assolutamente ricadere sulla popolazione isolana e sui visitatori che hanno scelto l' arcipelago per le loro vacanze». Intanto il cielo sulla privatizzazione di Tirrenia diventa sempre più pieno di minacciose nubi. Sarebbero rimasti in tre, nonostante il silenzio di Fintecna e quindi l'assenza di notizie ufficiali, i soggetti interessati , rispetto ai sedici di partenza. Si tratta del fondo inglese di private equity Cinven; fondo italiano per le infrastrutture F2i e della cordata che fa capo alla Regione Siciliana e all'armatore Salvatore Lauro. C'è tempo fino al 18 giugno per la formazione di altre eventuali cordate. Va ricordato che la scadenza successiva è quella della presentazione delle offerte vincolanti, fissata per il 28 giugno. L'intera procedura di privatizzazione dovrà , invece, completarsi entro il 30 settembre 2010, termine ultimo imposto dall'Unione Europea.
, a cura di Peppe Paino
Data notizia: 6/6/2010
dalla nostra Daniela Bruzzone
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