Aeroporto del Mela, i pro e i contro

Gazzetta del Sud Barcellona- L'aeroporto che non c'è fa ancora discutere e come per il Ponte sullo Stretto si mobilitano i fronti del sì e del no. Il Comitato pro Aeroporto del Mela interviene in risposta al referente del Wwf Sicilia aree ad alto rischio, Giuseppe Falliti, che nei giorni scorsi ha definito «inutile e dannosa» l'infrastruttura progettata tra Barcellona e Milazzo, a sostegno della quale si sono già raccolte oltre 70 mila adesioni di cittadini. «Si tratta di giudizi generici e talvolta demagogici – sostiene il Comitato – l'aeroporto si configura come una infrastruttura trasportistica con un bacino di influenza esteso da Cefalù a Giardini che solo per il settore turistico conta quasi il 33% degli arrivi turistici di tutta la Sicilia. La stima di 1.400.000 passeggeri l'anno a tre anni dallo start-up autorizza la previsione di un'occupazione diretta pari a 1.400 unità e un'occupazione direttamente connessa almeno di altre 5.000 unità, per un livello occupazionale stimato in linea con la media degli aeroporti comunitari in grado di fare utili. La localizzazione prevista, a cavallo del torrente Mela, è determinante per la costituzione di una piattaforma quadrimodale prima in Italia per velocità di scambio intermodale "quasi" al centro del tratto di costa che congiunge Tusa con Giardini e cioè di quella costa la cui lunghezza pone la provincia di Messina come seconda provincia d'Italia per lunghezza di coste balneabili. È tutto da dimostrare – prosegue ancora il Comitato – che il traffico veicolare sarebbe reso più caotico, anzi, probabilmente, sarebbe razionalizzato. Per quanto riguarda il paventato rischio del "solito intervento di cementificazione", il Comitato sostiene che «la realizzazione di un grande parco suburbano con all'interno una striscia di asfalto e con delle basse costruzioni per ospitare l'aerostazione e le strutture complementari non possono essere considerati interventi di trasformazione ambientale più invasivi di quanto non possano essere le solite estese lottizzazioni e gli innumerevoli interventi edilizi». Il Comitato definisce infine «poco interessanti e non utilizzati dalle persone e soprattutto dai turisti». Nessun Comitato e nessuna raccolta firme è ancora stata avviata nel comprensorio tirrenico per salvare il lungomare soggetto a una spaventosa erosione costiera, che sta inghiottendo una risorsa naturale su cui, in altri lidi anche meno dotati, si sono costruite fiorenti economie turistiche.(s.v.)

, a cura di Peppe Paino

Data notizia: 7/6/2010

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