Riceviamo dal consigliere comunale Domenico Bartolo Giuffrè e pubblichiamo:
Approfitto nuovamente della stampa per raccontare una mia situazione:
In vista di un Consiglio Comunale vengo chiamato da una Consigliere Comunale e poi convocato presso il negozio dai genitori della Consigliere, poiché volevano informarmi che nel prossimo Consiglio Comunale ci sarebbe stato un punto all’ordine del giorno a loro caro, e volevano assicurarsi a priori che il sottoscritto avrebbe votato a favore.
Poco tempo e ricevo la convocazione ufficiale, il punto all’O.d.G. è: “Regime della destinazione d’uso degli edifici prospicienti la Via Risorgimento dall’incrocio con la S.P. 182 direzione nord all’incrocio con la Via Lungomare Notar Giuffrè (villetta comunale) a Sud”.
Visiono i documenti e discuto con il Segretario Comunale delle richieste della Consigliere.
Il segretario mi spiega che egli stesso, nella qualità di responsabile del settore amministrativo, non si sente di rilasciare una certa licenza, ma crede opportuno un parere del Consiglio stesso.
Arriva la proposta, la consigliere si allontana, e si discute.
In quella sede, dopo uno scontro verbale con il Sindaco chiedo che si approfitti dell’occasione perché il privilegio di uno possa diventare il beneficio di tutti, permettendo di “procedere con decisione alle concessioni delle licenze commerciali in tutti quei casi (e quindi non solo la Via Risorgimento) in cui la normativa e le caratteristiche degli immobili lo consentano”.
A questo punto, la maggioranza dei consiglieri (non quella politica) si schiera in linea con me, cosa che determina oltre il ritiro della proposta stessa, anche la successiva revoca dell’Assessore Santisi da parte del Sindaco.
Successivamente il Segretario Comunale, con determina n°69 del 13/07/10 procede “autonomamente” (!?!) a concedere ciò che prima non intendeva dare senza il conforto del Consiglio.
Oggi, oltre aver perso il saluto da parte di tutta la famiglia della Consigliere, mio Fratello recatosi insieme ad altra persona a chiedere il Saldo di una pregressa fattura, frutto del suo lavoro presso questa famiglia, si è visto negare il pagamento come causa il mio comportamento tenuto in consiglio comunale.
Tralascio ogni altro particolare di questa nauseante storia e concludo traendone dei ragionamenti che desidero fare a voce alta:
Quest’amministrazione comunale di S.Marina Salina è sotto scacco di qualche politico di Lipari? Non si vantava di essere indipendente?
Siamo ostaggio di una politica biforcuta di chi dice una cosa e ne pensa un’altra?
Quale sarà la prossima rappresaglia dopo questo mio articolo?
C’è un giudice a … Berlino!
Mi si lasci concludere affermando che tali considerazioni le esprimo nell’ambito delle mie prerogative politiche di Consigliere Comunale eletto dal popolo su questione di stretto interesse politico e amministrativo.
Domenico B. Giuffrè
, a cura di Peppe Paino
Data notizia: 7/27/2010
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