Palermo, 27 lug. - (Adnkronos) - "L'ingresso della Regione nella cordata per acquistare la Tirrenia e' un insulto alle imprese siciliane''. Non usa mezzi termini il presidente di Confindustria Palermo, Alessandro Albanese, che giudica l'affare con la Mediterranea Holding ''un insolente attacco al circuito economico dell'Isola e un eclatante controsenso rispetto ai principi sbandierati dal presidente della Regione. Lombardo parla tanto di tutela dell'autonomia e sviluppo della Sicilia, poi pero' chiude accordi con imprenditori oltre lo Stretto a danno della Sicilia''.
"Il danno - secondo il presidente degli industriali - e' fin troppo facile da calcolare. L'acquisto della Tirrenia comporta un accollo immediato di 670 milioni di debiti, e dopo i primi otto anni la stima e' di svariati miliardi. Il patrimonio consiste invece in una flotta valutata 800 milioni, anche se la stima non risponde assolutamente al valore di mercato. L'operazione forse puo' servire solo per assumere altre tremila persone, come se avessimo bisogno di altro personale nei ranghi dell'Amministrazione regionale''.
''Se proprio Lombardo ha a cuore le sorti della Sicilia e del suo sviluppo in senso federalista - conclude Albanese - perche' non si chiede quanto verra' a costare quest'operazione complessivamente? Oppure il presidente della Regione vuol lasciare in eredita' ai siciliani una nuova voragine nelle casse pubbliche?''.
AGI) – Palermo, 27 lug. – “Il presidente di Confindustria Palermo Albanese avrebbe fatto meglio ad approfondire la questione della privatizzazione della Tirrenia prima di proferire tante banalita’ ed inesattezze animate tra l’altro da malafede e pregiudizi”. Lo afferma in una nota il vicecapogruppo Mpa all’Ars, Nicola D’Agostino, che aggiunge: “Albanese ignora che Tirrenia non vuole acquistarla nessuno, certo per i debiti ma soprattutto perche’ abbonda di personale? Aver pensato che l’amministrazione Lombardo voglia assumerne dell’altro evidenzia distrazione nei confronti del governo e dell’Ars, che gia’ da due anni hanno definito il blocco delle assunzioni. Ma cio’ che e’ davvero incomprensibile e’ il tono di Albanese, che tradisce il vero pensieri dei nostalgici che continuano a richiamarsi alle abitudini del passato e non accettano il superamento delle logiche spartitorie di antica memoria. Tanto sconclusionato e’ l’assunto dell’insulto alle imprese siciliane che ci si chiede come faccia il presidente degli industriali palermitani a non sapere che nessuna azienda siciliana ha dimostrato interesse, oppure forse conosce qualcuno disponibile. Se e’ cosi’, ce lo presenti, che la regione e’ disposta a cedere l’intera sua futura partecipazione, mantenendo magari solo lo 0,1 per cento delle quote per garantire il rispetto degli obiettivi. In ogni caso sara’ impedito che la Tirrenia venga svenduta altrove, e rispetto a chi straparla e non intende assumersi alcuna responsabilita’, la Regione consentira’ alla Sicilia di avere un ruolo centrale e strategico nei collegamenti marittimi, salvaguardando il lavoro dei dipendenti attuali e dell’indotto, compresa Fincantieri. Proprio per questo motivo la Regione non partecipa ne’ agli utili ne alle eventuali perdite. Chi non vuol vedere questi fatti, ha altri interessi, non certo quelli dei siciliani”. (AGI) Rap
, a cura di Peppe Paino
Data notizia: 7/27/2010
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