Tirrenia, la parola passa ai giudici

Tirrenia, la parola passa ai giudici Gazzetta del Sud Palermo- È attesa per oggi la dichiarazione di stato di insolvenza di Tirrenia da parte del tribunale fallimentare di Roma, a cui ha presentato istanza il commissario straordinario del gruppo di navigazione, Giancarlo D'Andrea. Intanto, contro la decisione di Fintecna di annullare la gara per la privatizzazione in cui unico concorrente era rimasta Mediterranea Holding guidata dalla Regione Siciliana con il 37%, il presidente di quest'ultima Raffaele Lombardo ha annunciato ricorso in tutte le sedi, compresa la corte di giustizia europea e il commissario Ue per i trasporti. «Nella vicenda della Tirrenia non condividiamo per niente la svolta data da Fintecna, e cioè dal governo, nella vendita. È una scelta pretestuosa e prelude ad azioni sbagliate che noi perseguiremo in tutte le sedi, compresa la Corte di Giustizia europea e il commissario Ue per i trasporti», ha detto il presidente Lombardo. «Con questa scelta – ha aggiunto – Fintecna ha cancellato di fatto i debiti con le banche che sono rimaste scoperte per circa 600 milioni e le ha lasciate con un palmo di naso». «Noi – ha sottolineato il governatore – ci saremmo fatti carico dei debiti accumulati nelle precedenti gestioni della compagnia di navigazione. Avremmo attuato un piano di rientro nell'arco di 10 anni». «Se vogliono adesso fare "lo spezzatino" della società – ha osservato Lombardo – è una grande porcheria. È stata questa l'azione di un governo nazionale ostile verso la Sicilia, altro che piano per il Sud. Tra i vari scippi subiti dalla nostra terra vi è quello della Tirrenia che fu fondata dagli armatori Florio e che sarebbe tornata con il nostro piano in mani siciliane senza rischi per la Regione». Nel frattempo Mediterranea Holding ribadisce il proprio interesse per Tirrenia e Siremar e manifesta «disponibilità a confrontarsi non solo con i lavoratori, ma anche con gli autotrasportatori che, costituiscono un nerbo importante del sistema della mobilità e possono certamente apportare un significativo contributo anche all'interno della stessa cordata societaria, soluzione che sarebbe senz'altro gradita», sostiene cordata di imprenditori guidata dalla Regione . Mediterranea Holding sottolinea che «condivide le preoccupazioni che vieppiù manifestano i lavoratori in questi giorni e in particolare quella di evitare il rischio "spezzatino" per il gruppo, soluzione che metterebbe a rischio migliaia di posti di lavoro e comprometterebbe drasticamente il funzionamento di un servizio essenziale per il Paese». Da parte sindacale, la Uiltrasporti che ha contestato tutta la procedura di privatizzazione e ha atteso invano una convocazione ad parte del governo ha dichiarato uno sciopero di 48 ore dei lavoratori di tutta la flotta per il 30 e 31 agosto. Il segretario generale della Uiltrasporti, Giuseppe Caronia, spiega in una nota: «pur consapevoli dei notevoli disagi che ciò comporterà, chiediamo a tutta la pubblica opinione non solamente comprensione, ma di non far mancare il suo indispensabile sostegno e la sua solidarietà. Vicende come questa, che vedono il Governo insensibile a ogni richiamo al senso di responsabilità e alle richieste di un dovuto confronto con i lavoratori sui loro destini e sulla loro stessa sopravvivenza e quelle delle loro famiglie, potrebbero infatti colpire qualunque settore del mondo del lavoro ed occorre pertanto bloccarle con determinazione in modo tale che non abbiano più a ripetersi in nessuna altra occasione». Anche la Filt Cgil ha annunciato uno sciopero «nel rispetto della legge» se non ci sarà una convocazione a palazzo Chigi. Anche la Fit Cisl chiede «un incontro urgente al governo», altrimenti risponderà «in modo sereno ma altrettanto forte e convinto nel rispetto delle regole». Oggi i giudici del tribunale fallimentare dovrebbero confermare la propria competenza territoriale sulla base del criterio dell'area di maggiore interesse dell'azienda, che nel caso di Tirrenia non è concentrata in una zona. Con la dichiarazione di insolvenza, si riproporrebbe lo schema Alitalia, con la bad company da un lato in cui far confluire i debiti di circa 520 milioni di euro nei confronti di una cinquantina di banche e la good company dall'altro con quello che si intende vendere. E con quello che il commissario ricaverà potrà pagare i creditori. La privatizzazione, secondo quanto stabilito dalla Ue, deve concludersi entro il 30 settembre. Percorso diverso per Siremar, la controllata siciliana che sinora era nel pacchetto di vendita con Tirrenia: dovrebbe andare alla Regione come accaduto per Saremar alla Sardegna, Camerar alla Campania e Toremar alla Toscana. Quest'ultima è l'unica regione ad aver avviato la privatizzazione e l'invio delle lettere di invito e delle buste contenenti il capitolato di gara partiranno nelle prossime settimane.

, a cura di Peppe Paino

Data notizia: 8/11/2010

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