Terremoto, fenomeno "normale"

Gazzetta del Sud Il terremoto registrato ieri nelle isole Eolie non è una novità per quest'area dall'intensa attività sismica. Negli ultimi quattro anni gli eventi confrontabili sono stati almeno tre, ma il più violento finora registrato, con una magnitudo di 6,1, risale al 15 aprile 1978 ed è avvenuto una trentina di chilometri più a Sud rispetto al sisma di ieri. «E' stato un terremoto relativamente superficiale e di magnitudo abbastanza consistente», ha osservato il funzionario di sala sismica dell'Ingv, Luca Malagnini. Eventi confrontabili, di magnitudo intorno a 4, sono avvenuti il 27 febbraio 2006, il 18 agosto 2007 e il 27 ottobre 2008. Molto più numerosi i terremoti di magnitudo compresa fra 2 e 3. Il motore che alimenta i terremoti nelle Eolie come in Sicilia, ha spiegato l'esperto, è lo stesso che nel 1908 ha scatenato il disastroso terremoto di Messina, «anche se il terremoto di Messina è stato un evento diverso, molto più importante». In Sicilia, ha aggiunto, le zone più sismiche si trovano nella zona orientale. La zona delle Eolie colpita ieri rientra nella zona 2 della classificazione sismica dell'ordinanza del Consiglio dei ministri 3274 del 2003, basata su un calcolo della probabilità che il terreno si muova con uno scuotimento superiore ad una certa soglia nei prossimi 30 anni. Alla zona 1, per esempio, appartengono le zone in cui è maggiore la probabilità di forti scuotimenti. «In generale - ha aggiunto Malagnini - il motore dell'intera attività sismica del Mediterraneo è lo scontro tra la piattaforma africana e placca euroasiatica», nel quale la prima si muove verso Nord contro la seconda generando pieghe (quindi catene montuose come quelle che si trovano nella zona settentrionale della Sicilia) oppure fratture, come le faglie che si estendono in una fascia continua nella zona di mare a Nord della Sicilia. È in questa fascia che è avvenuta la rottura della faglia che ha causato il terremoto ieri. «Conosciamo queste faglie – ha aggiunto – perchè hanno una sismicità storica», con «eventi che spesso hanno colpito la zona delle Eolie verso la Sicilia». E' possibile che nelle prossime ore possano avvenire nuove scosse perchè «dopo un terremoto c'è sempre rischio di repliche, che generalmente possono avere una magnitudo inferiore rispetto alla scossa principale e che tendono a ridursi nel tempo. La situazione è certamente da tenere sotto controllo».

, a cura di Peppe Paino

Data notizia: 8/17/2010

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