Riceviamo e publbichiamo il comunicato dal titolo "MPA addio, ecco perchè non ci riconosciamo più" :
Con la presente comunichiamo pubblicamente le nostre dimissioni irrevocabili da ogni incarico di responsabilità all’interno del MPA.
Inutile ripercorrere tutti i passaggi di una storia che dura da cinque anni, che da azzardo si è trasformata in fenomeno politico, con la conquista della presidenza della Regione da parte del leader Raffaele Lombardo, il raggiungimento di una presenza a livello nazionale, i riflettori nuovamente puntati sullo sviluppo della Sicilia e del Mezzogiorno e sulle ragioni storiche che lo hanno frenato. Nel frattempo il MPA è cresciuto a dismisura, raccogliendo ogni sorta di personaggi, animati dai più vari obiettivi e provenienti dalle più eterogenee storie.
Pur continuando a sentire nostri i valori della politica territoriale, dell’autonomia e dello sviluppo della Sicilia e del Mezzogiorno, e a condividere gli obiettivi di quel disegno rivoluzionario volto a rimuovere quelle incrostazioni di potere che opprimono, la nostra Regione e nonostante in questi anni ci siamo sempre spesi, mettendoci la faccia, con un impegno costante, senza mai far mancare il nostro apporto anche in oggi competizione elettorale, dobbiamo nostro malgrado registrare un fallimento. Raggiunta la responsabilità del governo della Regione, è cominciato un inesorabile declino che ha fatto emergere tutte le criticità e le contraddizioni del MPA. Mentre il disegno riformatore arranca, i nodi vengono al pettine.
Una litigiosità generalizzata, spesso fine a se stessa, un immobilismo diffuso, che sta producendo danni enormi che dalla Regione discendono verso le aziende, gli enti locali, le varie amministrazioni pubbliche, oscuri tatticismi che che puzzano tremendamente di trasformismo, come osserviamo nelle dinamiche dell'ARS dove il Governo ha sempre la maggioranza, sempre con un sostegno variabile, con gli ultimi arrivati sempre benvenuti. E poi l’affermazione del principio per cui tutti possono essere utili, ma nessuno è indispensabile, ciascuno è una pedina di uno scacchiere che può essere sacrificata in qualsiasi momento, senza riguardo alcuno per la sua dignità.
Ma soprattutto, e questo è ciò che non possiamo più tollerare, il sistematico tradimento degli interessi di Messina e della sua Provincia, che nell’ottica di un centralismo politico regionale, invero stridente rispetto ai proclamati valori di autonomia e sussidiarietà, viene vista in ogni occasione come, di volta in volta, merce di scambio, colonia da occupare, valvola di sfogo per interessi che vengono da altrove, terra di “buddaci” capaci solo di lamentarsi e piangersi addosso.
Ecco perché diciamo addio al Movimento per le Autonomie. Tra Roma, Palermo, Catania e Messina, non abbiamo dubbi, scegliamo Messina. Da oggi saremo semplicemente Autonomisti e Messinesi.
Gaetano Majolino
(già Commissario provinciale giovani MPA, vice presedente di circoscrizione e candidato alle provinciali)
Carmelo Abate
(già candidato alla III circoscrizione)
Gianclaudio Puglisi
(già candidato alla IV circoscrizione)
Giovanni Scavello
Francesco Ferraù
Salvatore Aversa
Emanuele Calamoneri
(componenti organismi dirigenti giovanili MPA Messina)
, a cura di Peppe Paino
Data notizia: 9/28/2010
dalla nostra Daniela Bruzzone
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