Giuseppe Giarrizzo
A pochi giorni dalla formazione del quarto governo Lombardo sui Nebrodi si torna a parlare di politica. Un “Progetto di sviluppo per i Nebrodi”. Questo il tema privilegiato dalla prima convention territoriale del Movimento per le Autonomie i cui aderenti (più di un centinaio tra sindaci, amministratori locali ed esponenti della società civile) si sono dati appuntamento, venerdì 1 ottobre, al pala cultura don Pino Puglisi di Gliaca di Piraino, ospiti del primo cittadino Giancarlo Campisi.
Dopo la lunga pausa estiva torna dunque a serrare i ranghi quello che da un noto settimanale messinese è stato recentemente definito “l’esercito dei Nebrodi”, stretto intorno al suo generale Ferdinando Latteri, deputato nazionale in quota Mpa. Accanto a lui, al tavolo dei lavori, il collega messinese Carmelo Lo Monte, apparso più come un ospite che come uno di casa. Già, perché da queste parti il prof. Latteri è una vera e propria istituzione, la sintesi perfetta delle aspirazioni politiche di un movimento, quello dell’Mpa Nebrodi, che tende sempre più a voler realizzare un’autonomia nell’autonomia, consapevole delle specificità di un’area territoriale che sotto il profilo geografico – antropologico ed economico – finanziario si configura come un microcosmo a sé stante.
Da Patti a Tusa, da Montalbano Elicona a Caronia, passando per i numerosi paesi che fanno da naturale cintura al Parco dei Nebrodi, gli autonomisti chiedono a gran voce la realizzazione di politiche di concerto che mettano al centro i temi dello sviluppo sostenibile, della tutela del territorio, della valorizzazione delle risorse naturali, della legalità e dell’accesso al credito. Un’occasione per tracciare una linea comune, darsi delle regole, scegliere le priorità da realizzare, individuare i progetti su cui lavorare. Ma soprattutto l’esigenza dichiarata di trasformare il movimento in un partito nuovo, dinamico, in grado di radicarsi sul territorio e di operare delle scelte che siano la risultante di una volontà che parte dal basso. Il primo passo lo si è individuato nella creazione di quella che comunemente viene definita una federazione, sulla scia dell’esperienza consumata dal centrosinistra durante gli ultimi colpi di coda della 1° repubblica. Pare essere questa la formula privilegiata dall’Mpa Nebrodi per tentare di riscoprire il senso di responsabilità nei confronti della politica, sia da parte degli amministratori che dei normali cittadini e, soprattutto, per approdare al prossimo Congresso con una serie di progetti chiari e condivisi.
«Un incontro di profondo significato politico - partitico». Così lo ha definito l’on. Latteri il quale ha individuato, tra le priorità, l’esigenza di ricostruire la cultura del partito, in special modo tra i giovani. «Oggi sta avvenendo un fatto nuovo – ha affermato l’ex rettore dell’Università di Catania – anche nei partiti verticistici: stanno franando, si stanno lentamente frantumando. E questo sta accadendo anche in Sicilia, per cui c’è bisogno di un partito che dia di sé un’immagine del tutto nuova e che faccia del radicamento sul territorio il suo maggiore punto di forza». Quale sia la carta vincente l’ha svelato subito dopo. «Bisogna che si riattivi un confronto interno. È necessario riaccendere il momento della dialettica, anche critica, ed individuare degli obiettivi precisi che siano da sprone per una politica pragmatica». Nello specifico Latteri ha parlato di sanità, infrastrutture e turismo. Sul primo punto l’attenzione dell’onorevole si è soffermata sulla necessità di razionalizzare gli interventi sull’intero sistema sanitario. Ma in che modo? La risposta secondo l’onorevole è contenuta nel progetto “Quadrifoglio” che poggia, per l’appunto, su quattro pilastri fondamentali: repressione (attraverso una politica di tagli orizzontali e verticali); atti aziendali e piante organiche; qualità e meritocrazia; valutazione e confronto.
Sul fronte turismo Latteri ha messo in luce quelle che sono le enormi potenzialità ambientali, paesaggistiche, artistiche e storico-culturali di cui gode l’intera area nebroidea. «È a partire da questa consapevolezza che bisogna rilanciare l’immagine dei Nebrodi e dell’intera Costa Saracena, sfruttando al meglio la vicinanza tra mare e aree montane. Tuttavia – ha puntualizzato Latteri – nessun progetto di sviluppo turistico potrà prescindere da un’attenzione particolare alle infrastrutture». Il riferimento è ad una struttura aeroportuale che possa davvero rappresentare il volano per uno sviluppo turistico ed economico che ancora stenta a decollare. «L’aeroporto – ha affermato Latteri – è una scommessa su cui l’Mpa deve puntare. Poco importa dove questo verrà realizzato, se a ridosso dell’area dei Nebrodi o nella Valle del Mela. L’importante è che lo si faccia ». La struttura, insieme al realizzando porto di Sant’Agata di Militello e al potenziamento di quello di Capo d’Orlando, costituirebbe infatti un importante scalo per l’arcipelago eoliano e annullerebbe altresì la posizione di isolamento in cui attualmente versa l’intera area nebroidea.
Nel clima di generale entusiasmo e di ottimismo diffuso non sono tuttavia mancate alcune note polemiche. Il deputato all’Ars Fortunato Romano ha lamentato «un tesseramento ancora deludente in provincia», conseguenza diretta di «un partito organizzato verticisticamente, senza alcuna base popolare e che non è riuscito a fare rete e a radicarsi sul territorio». Molto critiche anche le parole del consigliere provinciale Cerreti il quale ha affermato di sentirsi profondamente amareggiato per la scelta politica di Lombardo e per essersi, di conseguenza, ritrovato alleato di «un centrosinistra che negli ultimi anni ha massacrato la realtà messinese attraverso una gestione scandalosa dei rifiuti e della sanità».
Perplessità sono emerse anche dalle parole di Nino Ferro. Secondo il commissario del Parco dei Nebrodi «l’organizzazione territoriale del partito non basta. È certamente un punto di partenza ma bisogna prima fare i conti con alcune criticità rilevanti come il graduale abbandono dei nostri centri urbani, lo spopolamento delle campagne e l’emigrazione forzata di tanti giovani cervelli».
In ultimo l’onorevole Lo Monte ha parlato di sanità, infrastrutture, fiscalità di vantaggio ed energie rinnovabili, sottolineando come la risoluzione dei problemi inerenti i rispettivi ambiti deve passare necessariamente attraverso il decentramento amministrativo e la realizzazione delle autonomie locali, a dispetto non solo del centralismo romano ma anche di quello palermitano. «Palermo è una città “seduta” sulla regione» ha affermato Lo Monte. E su Berlusconi e Tremonti il giudizio non è stato più tiepido: «dei camerieri al servizio delle lobby del Lombardo – Veneto!».
, a cura di Peppe Paino
Data notizia: 10/5/2010
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