Il Parco delle Eolie per l'agricoltura biologica

Riceviamo dalla signora Aimèe Carmoz di Stromboli e pubblichiamo: A due riprese in precedenza ho assistito e partecipato a dibattiti intorno al futuro Parco Nazionale delle Eolie, e, da abitante della Isola di Stromboli, ho avuto l’impressione che quando si parlava di Lipari, non si intendeva il comune, cioè tutte le isole del comune, bensì l’unica isola di Lipari, dato che il parere espresso dalle autorità era di opposizione alla idea di Parco Nazionale. Mentre noi, isola del comune di Lipari, non siamo opposti all’idea di Parco. Anzi, la terza promozione della nostra isola , dopo quella di Riserva, poi quella di Patrimonio dell’Umanità, ci sembra piuttosto un tesoro il quale forse non sappiamo sfruttare. Parco Nazionale dunque sì, a condizione che sia gestito come si deve, esponendo, valorizzando, mantenendo con la massima cura, quel territorio che da solo, perché è di questo che si tratta, il territorio già da solo e per com’è, con la sua ricchezza, la sua bellezza, i suoi particolarismi, si è meritato una gloria che il mondo ci può invidiare. Ho guardato la mia montagna, così bella e così maltrattata, abbandonata, divorata dagli incendi, con ancora tante tracce dell’amore con il quale in un recente passato, gli uomini che La abitavano avevano saputo trarre anche ricchezza dalle sue terre fertili, ritenute da pazienti lavori di muri a secco, pulendo piantando seminando e potando, raccogliendo e trasformando i suoi doni per farne olio vino capperi fichi mandorli e altro, e ho pensato ad un’altra promozione. Per il lavoro umano questa volta, sotto la protezione delle regole del Parco. Le nostre isole non conoscono l’inquinamento industriale feroce, non abbiamo centrali gigante, non abbiamo raffinerie, non abbiamo inceneritori e cementifici, non siamo minacciati da trivellazioni ne di centrali atomiche, possiamo essere il serbatoio di cibo sano per il quale domani si faranno carte false a costo di non dover mangiare cibi irrorati e intrisi di prodotti tossici. Allora possiamo essere i promotori della propria promozione, a produttori di cibo di agricoltura biologica. Le Eolie Bio, tutto il vino, tutto l’olio, tutti i capperi, tutte le verdure e i legumi, tutti i latticini, le carni, in ogni negozio, in ogni ristorante, un ogni casa del Parco Nazione Patrimonio dell’Umanità ! Mi direte che lo sono già, sì, ma ci vuole la certificazione, il documento per poterlo propagandare, sul biglietto di visita delle Isole, e credetemi è una cosa pregiata. Non è indirizzata a chi ci dà passando una occhiata distratta, ospiti indifferenti da formicai galleggianti, per chi una isola vale l’altra, tanto hanno visto Corfù, Fomentera e Guernesey. E indirizzata a chi le nostre isole le vuole amare, continuare ad amarle, a chi vuole rimanere, tornare, stare per un po’ a disintossicarsi dai veleni della vita in città. Il cibo biologico è il cibo del futuro, sempre più conosciuto, ricercato e richiesto, e questo ce l’abbiamo, a portata di mano, con un piccolo sforzo lo possiamo offrire a chi ci favorisce della sua preferenza. All’incontro al quale ho partecipato ultimamente presso l’Assessorato Regionale Territorio e Ambiente, ho presentato questa mia idea ed è stata accolta molto favorevolmente dall’assemblea. Di seguito, ho contattato AIAB Sicilia , Associazione Italiana per l’Agricoltura Biologica, che ha offerto totale disponibilità e espresso entusiasmo per un progetto già anche da loro ideato a livello Regionale, in via di pianificazione, e del quale le nostre Isole possono essere promotrice. Il Dottor Alaimo Di Loro, responsabile siciliano per AIAB, verrà prossimamente nelle Eolie per incontrarsi con gli agricoltori e le autorità, e prendere conoscenza delle possibilità del territorio, mentre ha delegato oggi a rappresentarlo la Dott.ssa Giulia CECCONI, che certamente voi già conoscete, qualificata ad esporvi le nuove prospettive che si aprono sotto la protezione di questo Parco Nazionale delle Isole Eolie, già ostacolato da chi, per mancanza d’informazioni, procede nella vita senza lungimiranza.

, a cura di Peppe Paino

Data notizia: 11/1/2010

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