Peppe Paino
Lipari- Le due stanzette, ricavate per i piccoli degenti, sono ormai pronte e il trasferimento di Pediatria in Ginecologia e Ostetricia ha praticamente i giorni contati. Ma il fatto che, a breve, bimbi o ragazzini anche, eventualmente, con malattie infettive si troveranno nello stesso “reparto” che ospiterà il nido e impaurite gestanti prossime al parto non scandalizza nessuno. Eppure il problema non è di poco conto perché le responsabilità degli addetti ai lavori non sono da poco. Se a ciò si aggiunge che il responsabile di Ginecologia e Ostetricia, dott. Giampiero Di Marco , prossimo alla pensione, resterà in servizio fino a luglio e che quando manca sono dolori, non c’è da stare allegri. C’era, non più di otto mesi fa un comitato civico nato per salvare l’ospedale che si è dissolto nel nulla, c’era Cittadinanzattiva e c’erano giovani pronti a difendere lo stesso nosocomio manifestando apertamente per le vie dell’isola. Oggi c’è solo un’assordante silenzio, nonostante il fermento dei sindacati che hanno bocciato le previsioni della pianta organica, che sa di sconfitta da parte della politica locale di fronte alla linea portata avanti dall’assessore regionale Massimo Russo e dall’Agenas, l’agenzia nazionale per la sanità al servizio del ministero. Lipari, oggi, significa soltanto emergenza –urgenza , come dimostra anche la buona iniziativa “ Eolinet” sul potenziamento della telemedicina. L’ospedale, nonostante le milionarie spese per la realizzazione della nuova ala, sarà una struttura di transito verso quelle più attrezzate della terraferma. All’interno dell’ospedale, frattanto, si respira un per nulla rassicurante clima di rassegnazione anche per la mancanza di specialisti: un giovane medico di recente è scappato dalla sala operatoria di fronte ad un cesareo, grazie alla provvidenza andato poi a buon fine . E questo clima di rassegnazione non fa che alimentare quello di sfiducia degli isolani che paradossalmente, invece di pretendere a voce alta servizi migliori fuggono per le necessarie cure verso Milazzo, Messina o Patti dando indirettamente ragione al disegno dell’assessore Russo e dell’Agenas.
, a cura di Peppe Paino
Data notizia: 11/12/2010
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