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4) Impianto di depurazione di fatto l'anima di tutto l'impianto collocato nella parte terminale dell'alveo torrentizio di Canneto dentro a livello ottimale anche per la realizzazione dell'area artigianale, dire che provoca forti perplessità è poco, inserito all'interno dell'area artigianale, di fatto rende difficilmente realizzabili i sogni di un area artigianale, lo stesso posizionamento e la strada di collegamento prevista, la normativa vigente, contribuiscono ad aggravare in modo esponenziale la già difficile realizzazione, in quanto una serie di norme urbanistiche (volumi realizzabili all'interno dell'area già sfruttati dal depuratore, distanze di rispetto dal torrente, odori provenienti dall'impianto, etc.), in concreto secondo il mio punto di vista “addio all'area artigianale”, ma il tutto potrebbe non limitarsi soltanto al problema degli artigiani, ma potrebbe andare molto oltre, vediamo come: possiamo definire l'area che va dal depuratore fino a raggiungere il lungo mare di Canneto (praticamente la stazione sollevamento) come un grande torrente circondato per tre lati da piccole colline che di fatto, generano un percorso obbligato delle correnti d'aria, ed a secondo della tipologia di vento generano correnti ascensionali o discensionali o peggio turbolenze inaspettate, l'area probabilmente interessata potrebbe coinvolgere circa mille abitanti (Serra, Collo – Pirrera e l'abitato di Canneto fino al lungo mare, questo già oggi accade senza il depuratore, va detto che la zona è da sempre stata scartata per essere utilizzata come elipista, per via dei pericoli generati dalle correnti.
Non riesco a comprendere come gli odori provenienti dal depuratore, già stimati come percepibili in uno spazio di circa 150 – 200 metri di raggio (relazioni di progetto) gli stessi non andrebbero a coinvolgere le aree già descritte.
5)Cosa manca? Un pò di tutto, una rivisitazione degli impianti esistenti e l'eventuale ammodernamento (acque bianche), nessun tipo di previsione per le altre frazioni, non raggiunte dalla rete fognaria (Pianoconte, Quattropani, Acquacalda, etc.), uno studio sull'effettiva capacità attuale ed in prospettiva.
Oggettivamente, tutti i lavori previsti servono esclusivamente a togliere l'impianto di pretrattamento dal sito attuale (cosa sacrosanta) ed a collocarlo in località Canneto- dentro con tutti gli annessi e connessi per realizzare l'opera.
RIFLESSIONI
Che Lipari sia dotata di un impianto di depurazione è semplicemente indispensabile e auspicabile nel più breve tempo possibile.
Di fatto senza l'ausilio di commissari, era stata individuata l'area di Monterosa – Pignataro nel già vigente Piano Regolatore Generale di Lipari, area condivisa praticamente da tutti gli abitanti dell'isola, magari ad esclusione di qualche proprietario di terreni soggetti a possibili espropri.
La stessa individuazione dopo aver passato i controlli preventivi del Genio Civile di Messina, dopo la relazione geologica con parere positivo del geologo Domenico Russo (oggi responsabile unico del procedimento per la realizzazione del depuratore), non è stata ritenuta idonea dal nucleo di valutazione d'impatto ambientale della Regione Sicilia, ( acquisito dal Comune di Lipari nel mese di febbraio, il parere a fatto decorrere i famosi 270 gg per rendere esecutivo il Piano Regolatore Generale).
Detto parere ha lasciato di fatto l'isola di Lipari, senza alcun sistema di depurazione dei reflui, ma forse i componenti del nucleo di valutazione, immaginavano che qualcuno avesse già ipotizzato un'altro sito (Canneto dentro).
La bocciatura è stata oggetto di decreto regionale, al quale il Comune di Lipari si è opposto, con tanto di incarico legale, ma contemporaneamente nelle opere previste nella rifunzionalizzazione delle aree portuali, quella zona sembrerebbe essere destinata alle navi cisterna o del gasolio per la centrale elettrica.
Per completezza di informazione, il piano di assestamento idrogeologico della regione Sicilia individua l'area come R4 ossia terreno instabile e franoso.
Che dire (ricordate il canto siciliano descritto precedentemente?), non vi è alcun dubbio che l'area individuata nel PRG attualmente poco frequentata, sia oggetto grandi interessi e di valutazioni profondamente diverse tra di loro, e cioè dal possibile utilizzo in chiave turistica (camping, villaggi, etc) a quello portuale, in ultimo ormai per le reali necessità degli Eoliani.
In tutto questo mi pongo delle domande:
1) In una zona a rischio, non va eliminato il pericolo in ogni caso ? o risulta pericolosa solo per l'impianto di depurazione;
2) Per realizzare l'impianto di depurazione così come progettato non vi pare che i costi per permettere la realizzazione ammontino almeno al 40% circa del costo totale?
3)Perchè non realizzare il depuratore nell'area di Monterosa – Pignataro, ed impiegare le somme non usate per realizzare nuove linee e stazioni di sollevamento, per mettere in sicurezza il costone e magari per migliorare lo stato dell'impianto esistente (Dal progetto si rilevano parecchie opere murarie per mettere in ogni caso in sicurezza il costone di Canneto dentro)?
4)In ultimo, perchè sia il Consiglio Comunale e la popolazione sono stati esclusi dal poter dare il proprio contributo ed eventualmente anche dei suggerimenti?
Personalmente credo che per motivi di protezione civile, talvolta, sia necessario intervenire drasticamente ed immediatamente, ma quando, non esistono motivazioni valide, il ruolo di un commissario, si trasforma in un gestore di danaro pubblico e come tale non può non tenere conto delle esigenze della popolazione che ne subisce gli effetti, ancora peggio se la logica usata è quella delle somme a disposizione e non il reale benessere della popolazione (sicuramente e fortemente collaborativa).
Oggi si vuole mortificare la popolazione Liparota, brandendo i più alti valori di Protezione Civile, Comunità Europea, etc. laddove quando davvero è stato necessario, gli interventi eseguiti sono stati accettati e condivisi, e per questo ancora oggi tutti gli Eoliani ne sono grati.
Quando il tutto si trasforma in un modo per spendere soldi, senza che vi sia una certezza che questo produca effettivamente i risultati positivi descritti nel progetto in oggetto, o peggio possa provocare danni, sinceramente non sono d'accordo.
Non condividerò mai scelte che possano trasformare in un incubo la vita di tanti isolani, solo per scelte calate ed imposte, da qualsiasi parte esse arrivino.
Il Consigliere Comunale
Gianfranco Guarino
, a cura di Peppe Paino
Data notizia: 12/21/2010
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