Bit, una passerella di dispetti

Bit, una passerella di dispetti Gazzetta del Sud Domenico Calabrò CATANIA Anche sul decotto turismo si gioca la contrapposizione politica. La Regione sceglie di non partecipare alla kermesse milanese della Borsa del turismo, perchè considerata passerella inutile e dispendiosa (una carovana di portaborse, amanti, mogli, segretario, addetti e addetti degli addetti si trovava spesata in missione lombarda), e, quindi organizza una Borsa siciliana; le Province, invece, decidono di agire in proprio e partono. Di parlarne, di confrontarsi per una univocità di intenti, manco a... parlarne, appunto. E, dunque, come sempre, meglio girare a ruota libera. Le nove Province, infatti, parteciperanno alla Bit di Milano con uno stand unico di 340 mq all'interno del quale ognuna gestirà in autonomia le proprie iniziative e incontrerà i buyers. L'adesione costerà circa duecentomila euro «una cifra irrisoria - ha detto Giovanni Avanti, presidente della Provincia di Palermo e dell'Urps (unione regionale province siciliane) - se si considera quanto abitualmente spendeva la Regione». «Un costo non indifferente per i nostri bilanci - ha aggiunto Giuseppe Castiglione, presidente Upi e della provincia regionale di Catania - ma necessario per non fare scomparire la Sicilia da questo appuntamento internazionale che rimane l'unica vetrina accreditata del settore in Italia». Lo slogan della partecipazione dell'Urps alla Bit è "La Sicilia dei territori". «E' necessario un ripensamento delle strategie di mercato -ha precisato il presidente della Provincia di Messina Nanni Ricevuto - e sulla proposta del prodotto "turismo Sicilia" che dovrà essere in grado da un lato di mantenere l'appeal del suo patrimonio naturale e dall'altro di incentivare l'offerta puntando sulle altre sue qualità». Critica anche Federalberghi, tramite Nico Torrisi, presidente regionale - aggiunge Castiglione - per l'assenza della Regione alla Bit, alla luce anche del mancato coinvolgimento nell'organizzazione della Borsa euromediterranea che si vorrebbe realizzare a maggio». «Ma è mai possibile - si chiede il presidente dell'Upi - non coinvolgere coloro che sono direttamente interessati alle dinamiche del settore? Restiamo, comunque, in attesa di conoscere i particolari di questa Borsa euromediterranea che, con i suoi "effetti speciali" e i caratteri dell'innovazione, della rivoluzione, della trasparenza a cui questo Governo regionale ci ha abituati, saprà sorprenderci favorevolmente. Per una volta - conclude Castiglione - la politica vuole dare alla Regione quella fiducia che gli operatori scettici, oggi, non riescono ad accordargli».

, a cura di Peppe Paino

Data notizia: 2/9/2011

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