“Il Giardino dei ciliegi” , classico della drammaturgia teatrale, è l’ultimo testo scritto da Cechov ed è in scena da stasera al Teatro Quirino fino al 4 maggio, diretto da Ferdinando Bruni ed interpretato anche da Ida Marinelli e Elio De Capitani.
Tanto rigoroso quanto chiaro, metafora e simbolo di rimpianti, speranze e sogni in una società che si avvia alla trasformazione, mette fortemente in evidenza la cifra letteraria dell’autore e quel particolare valore sociale che caratterizza le sue opere.
La messinscena, un’antica stanza di bambini – luogo, ritrovo ed incrocio di vite ancora da sviluppare - diventa lo scenario migliore per ritrovare le partiture precise dei personaggi e lo sfondo di un naturalismo consapevole e ricercato che diventa alleato dello scorrere di un tempo teatrale lento e dilatato.
Un lavoro per sottrazione che tralascia sentimentalismi e lirismo simbolico, ideologie ed intellettualismi e permette alla voce di Cechov di trovare nuovo vigore, attraverso la misura, il suono e le passioni dei suoi personaggi, capaci di guidare il passaggio dal piano della realtà a quello della verità, affrancati dal coinvolgimento emotivo del passato ed aperti invece alla comicità del puro gioco del teatro.
Cicli temporali e stagioni della vita umana, tecniche e giochi affabulatori di un gruppo di teatranti in scena da stasera al Quirino. Centoquattro anni fa a Mosca, oggi a Roma fino al 4 maggio.
, a cura di Daniela Bruzzone
Data notizia: 4/22/2008
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