Gazzetta del Sud
MILAZZO Lo abbiamo scritto una, cinque, dieci volte. Ci sono state anche le prese di posizione ufficiali delle varie Amministrazione che nel tempo si sono succedute. Tutto invano: il risultato è sempre lo stesso: la stazione ferroviaria di Milazzo è l'ennesima mortificazione di questa città. Il peggiore biglietto da visita che una città può offrire. Le lamentele degli utenti sono all'ordine del giorno, ma poi basta che vi transiti un cronista, ecco che le conseguenze sono devastanti. E nessuna promozione turistica o impegno di enti o privati potrà compensare tanto danno. L'unico reportage in tal senso è di un giornalista del settimanale "Io donna", che classifica quella di Milazzo come una stazione fantasma, usando un aggettivo che per anni abbiamo evidenziato e sottolineato. E nel chiamare in causa addirittura l'amministratore delegato di Trenitalia, descrive lo squallore dell'intero complesso, poco illuminato, per nulla vissuto, assolutamente non funzionale. Scrivendo quello che da sempre abbiamo registrato: cartellone luminoso in tilt, assenza del capostazione e di altro personale, biglietteria automatica non funzionante perché da mesi sotto sequestro, ed ancora bar chiuso perché "non è agibile" come testimonia un cartello e ufficio informazioni deserto. L'unica certezza è il passaggio del treno – se in ritardo non riesci mai ad averne contezza – mai tanto atteso per lasciare quello che lo stesso cronista equipara all'inferno. Certo, si dirà la colpa è delle Ferrovie e di Trenitalia, ma è inaccettabile subire supinamente queste "mazzate" che spengono sul nascere ogni speranza di rinascita turistica.(g.p.)
, a cura di Peppe Paino
Data notizia: 5/4/2011
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