Pd-Terzo polo, amministrative test decisivo

Gazzetta del Sud Michele Cimino PALERMO Saranno le amministrative del 29 maggio il banco di prova del Terzo Polo per un'eventuale alleanza organica col Pd. A prescindere dalle conclusioni dell'esecutivo regionale dei Democratici, che ha rinviato al 19 giugno, cioè al dopo elezioni, ogni decisione in merito al sostegno al Governo Lombardo, è lo stesso presidente della Regione a essere convinto della validità del test siciliano per le scelte future e, accogliendo l'invito in tal senso pervenutogli dal coordinatore regionale dell'Udc Gianpiero D'Alia, ha deciso di convocare un vertice di maggioranza subito dopo il voto per stabilire "quale evoluzione" avrà la coalizione. Sull'ipotesi di un'alleanza, anche elettorale col Pd, però, almeno al momento, sussistono notevoli perplessità soprattutto in Fli. "Il Pd siciliano - ha dichiarato il capogruppo all'Ars Livio Marrocco - ha poco della sinistra di qualche anno fa, ma questo non basta per immaginare alleanze con Fli. Noi abbiamo un'identità ben precisa. Mi sembra affrettato ipotizzare intese politiche, non sarebbe affatto una passeggiata. Quanto meno - ha aggiunto Marrocco - aspettiamo l'esito delle amministrative. Poi si può ragionare sugli sviluppi nell'azione del governo di Raffaele Lombardo. Noi vogliamo proseguire sulla strada della giunta tecnica, che sta dando i suoi frutti. Mi sembra il momento meno adatto per un cambiamento". Comunque, ha concluso Marrocco, "è Lombardo che deve dire come intende rilanciare l'azione del governo. Per noi questa è una giunta di alto livello e ha appena approvato 8 disegni di legge di riforma importanti, a cominciare dalla formazione professionale". Anche per il senatore D'Alia, pensare di interrompere l'esperienza in atto è prematuro, anche perché è proprio il partito del presidente che deve chiarire con chi sta e quali obiettivi si pone. "Il Movimento per l'Autonomia - ha detto, con riferimento alla recente presa di posizione dell'on. Ferdinando Latteri, che vorrebbe sostituire il governo in carica con un governo istituzionale, di cui facciano parte esponenti di tutti i partiti rappresentati all'Ars – deve fare chiarezza: alcuni esponenti dicono di voler tornare con Berlusconi, altri di volersi alleare col Pd. A livello nazionale l' Mpa è tra i soci-fondatori del Terzo polo, in Sicilia invece non riesce ad allearsi con noi, Fli e Api. Insomma - ha sottolineato D'Alia - abbiamo chiaro il progetto politico di Raffaele Lombardo, ma i suoi, nei territori, si comportano in modo diverso". Anche per il capogruppo del Pd Antonello Cracolici, la proposta di Latteri "è irricevibile. Una marmellata - ha spiegato - che ci fa tornare indietro, quasi che in Sicilia non fosse successo niente. E invece in Sicilia sono successe molte cose, pare che Latteri non se ne sia accorto. Colgo una malcelata nostalgia nelle sue parole. Noi del Pd siamo contro gli assembramenti. Oggi, più che mai, ci vogliono propositi condivisi e alleanze strategiche di lungo respiro. Si sono consumati - sottolinea il capogruppo Pd - i tempi dell'emergenza e della transizione. Siamo a due anni dalle consultazioni regionali e occorre arrivare al traguardo insieme, se ci sono le condizioni. Ma insieme non significa tutti insieme, significa sedersi attorno al tavolo con coloro che hanno progetti comuni e obiettivi da condividere. Il Pd non può sostenere una transizione infinita. Avevamo già previsto che dopo la finanziaria saremmo passati a una fase nuova. Dobbiamo prepararci agli appuntamenti elettorali con grande impegno, disponendo di un partito coeso, riconoscibile, che parli agli elettori attraverso ciò che riesce a fare". Obiettivo del Pd, pertanto, è un'alleanza strategica, un'alleanza elettorale, e le prossime amministrative saranno l'occasione per sperimentare se ci sono le condizioni per pervenire a tale risultato. All'interno del Pd, però, c'è anche chi, come il senatore Vladimiro Crisafulli, punta ad una coalizione di larghe alleanze che comprenda Sel e Idv, ma anche il Terzo Polo, da Fli all'Udc all'Api di Rutelli. Ipotesi, quest'ultima, decisamente avversata dal Terzo Polo che, in proposito, è compatto. Sulla proposta Pd di un'alleanza, il senatore Giovanni Pistorio (Mpa) commenta: «Il Pd è un partito fin troppo democratico, ed è evidente a tutti. Pur nella sua complessità, la proposta di un approdo politico che tenga insieme moderati, autonomisti e progressisti mi sembra ragionevole. Credo che ci sia lo spazio per discuterne dopo le amministrative». Così che definisce «in esaurimento la stagione del governo tecnico» di Raffaele Lombardo. «Rivitalizzare la coalizione che sostiene il governo in Sicilia ha senso – aggiunge Pistorio – se c'è un progetto di cambiamento e innovazione della Sicilia, nel segno dell'azione avviata da Lombardo. Noi non ci sottrarremo al confronto, fermo restando che in nessun modo si può immaginare di riconsegnare la nostra isola al sistema di potere politico che l'ha messa in ginocchio. Perchè la Sicilia non sia più il doppio granaio dell'impero, alla quale non viene riconosciuta la dignità autonomista e che è stata saccheggiata politicamente da Berlusconi».

, a cura di Peppe Paino

Data notizia: 5/4/2011

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