Cosa può accadere nei fondali marini di tutto il mondo con il continuo aumento del tasso di acidità delle acque? Per scoprirlo basta andare a Vulcano, una delle più belle isole del Mediterraneo. I particolari fenomeni vulcanici che vi hanno luogo comportano l’emissione in mare di ingenti quantità di anidride carbonica, circa dieci tonnellate al giorno. Il fatto desta ora l’attenzione degli scienziati, perché potrebbe ripetersi su scale molto più ampie non per cause naturali, come accade nell’isola delle Eolie, ma in conseguenza alle attività dell’uomo.
Il dottor Jason Hall-Spencer, un biologo marino della Plymouth University, ne ha parlato recentemente a una conferenza, in cui ha presentato i risultati delle sue ricerche condotte a Vulcano. La progressiva acidificazione delle acque ha avuto ripercussioni molto spiacevoli per la vita sottomarina, dozzine di specie non sono riuscite a sopravvivere nell’acido ambiente costiero e sono state eliminate da quegli ecosistemi. «L’acidificazione degli oceani rappresenta oggi una delle minacce più preoccupanti per il pianeta “ dice Hall-Spencer - e, così come Vulcano pompa CO2 nelle acque, gli uomini fanno lo stesso nell’atmosfera». Dei miliardi di tonnellate di anidride carbonica che vengono riversate nell’aria, parte va a produrre l’effetto serra, ma il 30% del gas è assorbito dagli oceani, dove si trasforma in acido carbonico. Il workshop che ha avuto come oggetto lo studio condotto sull’isola siciliana, è parte del programma MedSeA (Mediterranean Sea Acidification) che riunisce dozzine di ricercatori per comprendere gli effetti dell’acidificazione delle acque marine. (r.t.)
, a cura di Peppe Paino
Data notizia: 6/1/2011
dalla nostra Daniela Bruzzone
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