Spiagge, linea dura contro i ladri di mare

Spiagge, linea dura contro i ladri di mare Niente sconti di pena per chi ruba in spiaggia telefonini, occhiali da sole e indumenti lasciati sotto gli ombrelloni o sulla battigia da chi è andato a farsi il bagno. È la Cassazione a lanciare la «linea dura» contro i «ladri di mare» sottolineando che, per questo tipo di furti, non possono essere concesse le attenuanti. Spiega infatti la Suprema Corte – nella sentenza 14305 che ha confermato la condanna per un ladro che agiva tra Rimini e Riccione – che «la sottrazione di oggetti e indumenti personali lasciati sulla spiaggia dai bagnanti integra il reato di furto aggravato dall'esposizione, per consuetudine, delle cose alla pubblica fede». Aggiungono gli «ermellini» che «rientra nelle abitudini sociali e nella pratica di fatto, lasciare incustoditi tali oggetti da chi abbandona temporaneamente il posto per andare a fare il bagno». Così è stato respinto il ricorso presentato da Salvatore N. contro la pena inflittagli – la cui entità non è riportata in sentenza – dalla Corte di appello di Bologna il 4 maggio 2007.

, a cura di Tiziana Medda

Data notizia: 5/4/2008

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