Palermo- “Sebbene siano passati trent’anni, il ricordo di Aldo Moro, e soprattutto quello della sua tragica uccisione, è vivo nella memoria di tutti gli italiani.”. Così si è espresso il Presidente Lombardo ricordando la drammatica conclusione del rapimento di Moro.“Per me e per quelli della mia generazione - ha proseguito - quegli anni hanno coinciso con la fase della formazione politica e sociale. Da Moro tutti abbiamo imparato e a Moro tutti dobbiamo qualcosa: in modo particolare come concepiva l’arte del governare. Senza tradire i principi cui si era formato nel partito e nella vita, affermava uno stile sobrio ed efficace, sia nei rapporti con quanti ne condividevano il pensiero che con i suoi avversari politici: esso rimane un punto di paragone anche per il mio impegno attuale da presidente della Regione”.Il presidente ha poi aggiunto: “Per questo motivo tutta la sua vita, e il suo sacrifico in modo particolare, ha costituito un avvenimento indelebile e imprescindibile sul modo di intendere la costruzione della democrazia nel nostro paese. Da quel tragico 9 maggio tutto è cambiato in Italia: tutti dobbiamo saper trarre dal suo sacrificio un monito ed una lezione per il presente”.“Il mio ricordo più profondo lo traggo dalle sue lettere - ha concluso -. Esse testimoniano la sua profonda fede cristiana, che fu punto di riferimento nella sua vita, ma soprattutto nelle tragiche giornate della sua prigionia, dalle quali emerge una testimonianza umana struggente e un giudizio netto sull’Italia e sul modo di amministrare e governare.”
, a cura di Peppe Paino
Data notizia: 5/9/2008
dalla nostra Daniela Bruzzone
Dalle nostre ricette ingredienti per 4 persone... scoprile!