Divieto combustione sterpaglie, proteste

Riceviamo da Franca Lazzaro e pubblichiamo: ILLUSTRISSIMI POLITICI, L'entrata in vigore, della legge che vieta la combustione sul campo di paglia, sfalci, potature, ecc.,sta gettando nel più totale sconforto quegli agricoltori che ancora intendono mantenere viva la tradizione contadina. Legge punitiva sotto tutti gli aspetti:oltre al divieto della combustione, vieta in maniera drastica, anche di accendere un piccolo fuocherello in campo per riscaldarsi, durante la campagna olearea. Ebbene, la raccolta avviene nei mesi di novembre e dicembre, quando bisogna fare i conti con condizioni atmosferiche e temperature rigide; è tradizione di accendere un fuocherello per trovare ristoro e poter quindi continuare a lavorare, così facendo non sarà possibile, in quanto provocando fumo si verrebbe sanzionati per aver commesso un illecito. Mi viene prima da ridere e poi da piangere. Ma quale sarebbe l'illecito...riscaldarsi perchè infreddoliti!! Il fuoco fu scoperto dall'uomo , di esso si servì per scaldarsi e per cucinare ed è una tecnica che risale a migliaia di anni fa, e non ha mai provocato danni alla salute. Difatti, non risultano studi scientifici che ne attestino l'elevata emissione in atmosfera di polveri sottili dannose, non provoca allergie, contrariamente all'emissione in atmosfera di CO2 emessa dallo scarico di auto, raffinerie, fabbriche ecc., dove il fumo prodotto ha origine da un aggregato di particelle chimiche dannose. Il fumo da rami/erba da quali elementi chimici è composto, tanto da inquinare? Me lo spieghi chi ha partorito questa legge! Chi l'ha partorita non ha la ben che minima cognizione della realtà, quali ripercussioni sul territorio provocherebbe, assisteremo ad un abbandono di massa delle campagne, una vera desertificazione, una incentivazione al propagarsi degli incendi...per chi resiste farà un immoderato utilizzo di prodotti chimici per la distruzione degli infestanti. Altro che convegni,per tutelare il territorio e valorizzare i prodotti tipici con riconoscimenti di DOP ed IGP, con gli alti costi di gestione già persistenti, aggiungendo anche quelli per lo smaltimento di questi rifiuti,si scappa a gambe levate. Assieme a tutta la categoria degli agricoltori e proprietari di terreni, LANCIO un accorato appello a tutti i PARLAMENTARI di adoperarsi con ogni utile iniziativa tale da modificare o abrogare la legge in questione, facendo presente,che vigileremo tutti e pronti a mobilitarci per raggiungere il nostro obbiettivo. Dott.ssa FRANCA LAZZARO (Messina)

, a cura di Peppe Paino

Data notizia: 9/29/2011

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