All'Ars ddl Governo su riforma aree protette

Palermo, 12 ott. (SICILIAE) - E' stato inviato alla commissione Territorio dell'Assemblea regionale siciliana il disegno di legge n 795, approvato dalla giunta di governo, su "Istituzione, gestione e valorizzazione delle aree protette", predisposto dall'assessore regionale al Territorio e Ambiente, Gianmaria Sparma. "Si tratta - spiega l'assessore - di un riordinamento complessivo della legislazione ambientale siciliana che e' datata ormai trent'anni fa. Infatti l'attuale disciplina delle aree protette e' ancora incentrata principalmente sulla legge regionale n. 98 del 1981, che ha garantito una efficace conservazione del patrimonio naturale regionale, ma che richiede ormai un ammodernamento dettato da esigenze piu' attuali e da successive disposizioni nazionali e comunitarie. Questo provvedimento, avviato dai miei predecessori nella giunta Lombardo e concertato con le associazioni ambientaliste e gli enti gestori delle riserve - conclude Sparma - prevede anche una semplificazione burocratica e forti tagli alle spese del settore, in linea con la politica di contenimento dei costi del Governo regionale". La modifica della normativa vigente si rende necessaria per recepire importanti disposizioni della legge quadro nazionale 394/1991, per rafforzare i risultati sinora conseguiti e rendere ancora piu' efficaci ed efficienti le gestioni. Inoltre, per offrire ulteriori strumenti operativi agli enti gestori delle riserve naturali, per migliorare la fruizione di parchi e riserve e per perfezionare il sistema delle aree protette in modo da favorire, nel rispetto dell'ambiente e del paesaggio, il rilancio culturale, sociale ed economico delle comunita' locali, oltre che per concentrare le principali disposizioni in materia di aree protette. Il disegno di legge, sul versante della riduzione delle spese, prevede l'abolizione della figura di vice-presidente, che attualmente svolge mere funzioni cerimoniali, ma con un onere finanziario non indifferente a carico dei parchi; viene abolito il Cts (Comitato tecnico scientifico), le cui funzioni vengono assorbite dagli uffici tecnici del parco e, per le materie di rilevanza regionale e o nazionale, vengono trasferite al Crpn (Comitato regionale per la protezione del patrimonio naturale); si riducono a tre complessivamente gli organi del Parco, e cioe' il presidente, il Consiglio direttivo - che avra' funzioni di amministrazione ed indirizzo strategico - e la Comunita' del parco che avra' un compito essenzialmente consultivo e senza nessun onere a carico dei parchi. Sono introdotte inoltre la possibilita', per gli enti gestori delle riserve naturali, di svolgere attivita' di tipo economico direttamente o attraverso privati, con la corresponsione di un canone, e la possibilita' di gestire i beni demaniali e patrimoniali rientranti nel proprio territorio e godere dei redditi dagli stessi prodotti; la possibilita' di prevedere un biglietto di ingresso nelle riserve o in porzioni di parco e la possibilita' di accedere con priorita' ai finanziamenti comunitari, prerogative che diminuiranno progressivamente la dipendenza degli enti gestori dal finanziamento regionale

a cura di Peppe Paino

Data notizia: 10/12/2011

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