Ars, vicepresidenze: Maggioranza in tilt

Gazzetta del Sud Michele Cimino PALERMO Terza seduta, secondo rinvio all'Ars. Si sarebbe dovuto votare per completare l'elezione del Consiglio di Presidenza. Del Consiglio, infatti, oltre al presidente Francesco Cascio, fanno parte due vicepresidenti, tre deputati questori e tre deputati segretari. Il rinvio s'è reso necessario perché manca ancora l'accordo all'interno del centrodestra sull'attribuzione della carica di vicepresidente vicario, contesa tra il deputato messinese del Pdl Santi Formica e il parlamentare dell'Udc Giovanni Ardizzone, anche lui messinese. Se ne parlerà fra una settimana, il 5 giugno. Durissimo l'ex presidente dell'Ars ed ex coordinatore regionale di Forza Italia Gianfranco Micciché: «La paradossale situazione politica siciliana non ha precedenti. La responsabilità di tutto ciò non è che dell'improvvisata e maldestra gestione della coalizione e a monte dei singoli partiti». «A questo punto è preciso dovere del presidente della Regione siciliana Raffaele Lombardo – aggiunge Miccichè – per evitare il caos totale, prendere in mano la situazione contattando le singole componenti politiche e cercando di stabilire con equilibrio e un certo spirito di sacrificio quella necessaria condivisione fra tutti».Per Miccichè «è improrogabile trovare un accordo senza vincitori e vinti. I siciliani non vogliono assistere più a uno squallido spettacolo, ma pretendono il rispetto degli impegni presi in campagna elettorale».In aula, comunque, si è cercato di dare una spiegazione ufficiale all'accaduto. Il compito se l'è assunto il segretario regionale dell'Mpa Lino Leanza che ha così motivato la richiesta di rinvio. «In questi giorni si stanno formando i vari gruppi parlamentari – ha detto - ed abbiamo riscontrato qualche difficoltà, pertanto, chiediamo, formalmente, il rinvio della seduta alla prossima settimana, in modo tale che i gruppi parlamentari possano completare le proprie attività, si possano attivare le procedure per definire gli organi del Consiglio di Presidenza e, nello stesso tempo, avviare l'attività di Governo».Contro la richiesta di Leanza s'è subito pronunciato il capogruppo del Pd Antonello Cracolici, il quale ha rilevato come «questo inizio di legislatura si stia caratterizzando per un mal costume politico. Lei, signor Presidente – ha proseguito, rivolto all'on. Cascio - è stato eletto dopo tre votazioni con una maggioranza che dispone di 61 parlamentari su 90, gli stessi 61 parlamentari, ora, non sono in grado di costituire l'organo di governo di questo Parlamento, cioè il Consiglio di Presidenza. Un atto che doveva essere di assoluta, ordinaria amministrazione. Ormai, mi pare di poter dire che la caratteristica di questa maggioranza, di questa inaugurazione di legislatura sia caratterizzata da un'unica decisione: la decisione più importante è sempre quella di rinviare e, quindi, il rinvio come attività prevalente della coesione di questa maggioranza». A favore della richiesta di rinvio, invece, si pronunciato il capogruppo dell'Udc Rudy Maira. L'elezione, peraltro, come ha confermato lo stesso on. Maira nel corso del suo intervento, è legata alle deleghe di giunta che il presidente della Regione Raffaele Lombardo non ha ancora assegnato. Avrebbe dovuto farlo oggi, dopo la nomina del Consiglio di presidenza dell'Ars, ma l'improvvisa comparsa sulla scena di Sala d'Ercole della candidatura di Santi Formica in alternativa a quella di Giovanni Ardizzone ha, di fatto, messo in discussione gli accordi precedenti tra Pdl ed Udc. . Ma il problema vero, a parte la scelta tra Formica e Ardizzone, resta quello delle deleghe. L'ultima voce raccolta nei corridoi di Sala d'Ercole dà il magistrato Ilarda, che veniva indicato come probabile assesore ai Lavori pubblici, al Lavoro, in alternativa a Gentile di An, che invece, potrebbe andare ai Lavori pubblici. L'altro magistrato, Russo, andrebbe alla Sanità, il prof. Lavia sarebbe cofermato all'Agricoltura. Sorbello, dell'Mpa andrebbe al Territorio, Gianni, dell'Udc, all'Industria, Di Mauro del Mpa alla Cooperazione, Cimino alla Presidenza, Scoma agli Enti locali, Bufardeci al Bilancio, Incardona al Turismo e Antinoro, Udc, ai Beni culturali. In mattinata il segretario regionale dell'Udc Saverio Romano dovrebbe incontrare il presidente della Regione Raffaele Lombardo. Per cui all'attribuzione delle deleghe agli assessori si potrebbe arrivare nel pomeriggio. Ma sono in molti a ritenere che i tempi possano allungarsi. In passato è accaduto una sola volta, nel 1978, in occasione dell'elezione del primo governo di Piersanti Mattarella, che godeva di una maggioranza di 81 deputati, la più ampia registratasi nella storia della Regione. Intanto il Pd, per la vicepresidenza dell'Ars ha candidato Camillo Oddo, che è anche in corsa per la poltrona della presidenza della provincia di Trapani.

, a cura di Peppe Paino

Data notizia: 5/29/2008

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