Gazzetta del Sud
Michele Cimino
PALERMO
Le opposizioni tornano a parlare di mozione di sfiducia al presidente della Regione Raffaele Lombardo. L'hanno annunciata i capigruppo del Pdl, Innocenzo Leontini, del Pid, Rudy Maira, e di Grande Sud, Titti Bufardeci. Ne parlano da due anni, ma questa volta hanno presentato anche il testo, sottoscritto da 26 deputati: tutti i parlamentari dei tre gruppi ad eccezione del presidente dell'Ars Francesco Cascio che, essendo super partes, per firmarla avrebbe dovuto prima dimettersi. Nel documento, che è già stato depositato presso la segreteria generale dell'Ars e, quindi, manca solo che i capigruppo decidano quando dovrà essere discusso in aula; si precisa, tra l'altro, che i motivi della sfiducia a Lombardo, come hanno tenuto a sottolineare i co-coordinatori del Pdl Castiglione e Nania, sono da ricercarsi nella sua incapacità di amministrare la Regione. Quanto sta accadendo per i fondi Ue e nella Formazione professionale ne sarebbe una prova.
Per avere effetto e provocare la decadenza del presidente della Regione e lo scioglimento anticipato dell'Ars, però, ai 26 voti dei presentatori se ne dovrebbero aggiungere almeno altri 20. Qualora anche gli otto deputati dell'Udc e i quattro del gruppo misto votassero a favore della mozione, infatti, non si arriverebbe al quorum.
«Abbiamo appreso della mozione di sfiducia al governo Lombardo - ha dichiarato in proposito il coordinatore regionale dell'Udc Gianpiero D'Alia - soltanto dalle agenzie di stampa e non ne conosciamo i contenuti. Quando verrà inserita all'ordine del giorno riuniremo il gruppo all'Ars e gli organi di partito per fare le nostre valutazioni». E ha subito precisato che l'Udc è una forza diversa da quelle che stanno facendo l'opposizione a Lombardo. «Ci siamo definiti - ha sottolineato - una forza d'opposizione responsabile». E quella mozione, per D'Alia, "potrebbe anche essere soltanto un atto dimostrativo". L'attenzione dei promotori della mozione, però, è soprattutto puntata sul Pd (26 deputati), che potrebbe ritirare il proprio sostegno al governo, ribaltando la maggioranza. «Se non altro - ha commentato il capogruppo Antonello Cracolici, dopo aver ricordato che da due anni si annunciava la presentazione della mozione - siamo di fronte ad un atto di chiarezza. Oltretutto condivido alcune delle argomentazioni riportate nella mozione. Penso ad esempio alla vicenda di "Sicilia e-servizi", o ai problemi della formazione professionale: quello che il centrodestra dimentica di dire, però, è che tutto questo è il prodotto dei loro governi, che per troppi anni hanno affossato l'Italia e la Sicilia». «Seppur legittimo - ha incalzato il capogruppo di Fli Livio Marrocco - questo strumento annunciato dall'opposizione è ingeneroso e sbagliato nei confronti di un esecutivo che sta facendo i conti con una pesante eredità, in gran parte lascito proprio di chi ora presenta questa mozione».
E il governatore, sul suo blog, commenta: «Se raggiungono i numeri se ne prenderà atto e si andrà a votare. Parleranno direttamente ai siciliani. Si tratta di gente che non ha argomenti perchè dopo aver letto un mezzo articolo di stampa scaraventa sul governo tutto il rancore, l'odio, il fiele di cui è capace con un disprezzo e una cattiveria degna di peggiore causa. Perchè? Perchè a queste persone abbiamo tolto di mano il giocattolo. Un giocattolo - incalza il governatore - fatto di sperpero di denaro pubblico, dello sfascio della regione siciliana e della Sicilia, di assunzioni degli amici degli amici a scapito di chi è costretto ad andare a cercare lavoro fuori. Ma è finito questo tempo, si mettano il cuore in pace». Conclude Lombardo: «Certo che devono votare la sfiducia. Che facciano pure. Ma che non aggiungano anche partiti che non hanno firmato, come l'Udc, con cui mi auguro di riprendere il filo di una collaborazione anche a partire dalla candidatura di Palermo, valorizzando, come è giusto che sia, le loro proposte».
a cura di Peppe Paino
Data notizia: 2/10/2012
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