Voto di... dipendenza

Voto di... dipendenza Giovanni Rosa I giochi si sono conclusi e per i vincitori festeggiamenti e complimenti. Complimenti di che ...forse della vittoria?? La vittoria dei cittadini? La vittoria del nuovo? La vittoria della certezza di soluzione dei problemi?? Sotto questo aspetto appare più una sconfitta non tanto dei nuovi soggetti politici ma della conquista del potere da parte di consolidate “lobbies”attraverso un perverso sistema di voto”blindato”. Il termine blindato per significare una ben più grave situazione di “scambio” favori...a tipo io ti do il lavoro e tu il voto. In effetti, tenuto conto delle problematiche sociali, come puoi rifiutare di essere compiacente a chi ti dà la possibilità di sopravvivere a te e alla tua famiglia? Ora , ammesso e non concesso, che si passi da un sistema autoritario ad un sistema più democratico, il problema rimane fino a che punto i “gloriosi” vincenti riusciranno a lavorare seriamente, trascurare tendenziosi interessi personali con un reale e significativo interesse comune. A 74 anni ho partecipato alla kermesse per cortesia, sono entrato nel sistema e alla luce dell'unico voto ricevuto mi sono reso conto che non è la saggezza o la preparazione culturale a darti il consenso ma la possibilità che hai di incidere sulle scelte politiche e sociali. L'aggregazione familiare o lavorativa sia come datore di lavoro che come dipendente è il legante e l'attributo che ti pone al di sopra di ogni qualità accademica, diventi intelligente, saggio, preparato, mitico per tutta la comunità. La vittoria ti santifica e sul capo appare una aureola celeste che rassicura l'elettore e la bontà della scelta. Di contro l'amarezza dei perdenti avvolti dal raccapricciante senso di ingratitudine. Tra consiglieri ballerini, utopistiche posizioni del tipo controllore e controllato, rappresentanti di ideologie contrapposte, rimane lo sconforto che qualche preparato candidato Sindaco sia stato penalizzato dal nuovo sistema elettorale e non possa almeno sedere tra i banchi dell'opposizione. Senza fare nomi ritengo che tra cinque anni il candidato Ciccio saprà farsi forte se alla magnifica vittoria degli avversari non corrisponderà una equivalente vittoriosa politica sociale. Per il poco che mi resta da vivere, in questi giorni, pur facendo parte della schiera dei vincitori, ho considerato che se quell'unico voto non è il mio è sicuramente di qualcuno di quei venti amici che avevano promesso di scegliermi come loro candidato, così, per non perdere l'amicizia ho coniato la frase “ allora mi hai votato tu?” A livello esistenziale torno alle mie ricerche sulla coltivazione nelle isole dei deliziosi e rigeneranti pomodorini da serbo e dell'aglio rosso di Nubia. p.s.: per rispetto dell'età mi sia consentita la franchezza anche se come l'amico Socrate da sei mesi sono costretto a difendermi da una “molesta” infamia sottilmente studiata per colpirmi. ( non comprendo da quale recondito motivo)

a cura di Peppe Paino