 Michele Merenda 
SALINA – Come da tradizione, durante la serata della prima domenica di giugno ha avuto luogo nella piazza S. Onofrio di Pollara (luogo in cui è stato girato “Il Postino”) la “Festa del Cappero”. Giunta al 22esimo anno, la manifestazione è stata organizzata dall’associazione locale Didyme ’90, con il patrocinio del comune di Malfa. Anche stavolta i visitatori sono stati numerosissimi ed è stato possibile gustare l’immancabile pasta col sugo dei capperi (ricetta segreta!) ed altre prelibatezze come insalate eoliane e caponate locali. La serata è stata ripresa dalle telecamere dell’emittente tedesca “Arte TV-Produzione SWR”.
L’evento è stato preceduto dal convegno tenutosi nel pomeriggio di sabato al Palazzo Marchetti, in cui Rosario Gugliotta, fiduciario della condotta “Slow Food Valdemone”, ha parlato proprio dei capperi di Salina, che a differenza di quelli di Pantelleria sono ancora oggi un presidio “Slow Food”, ed anche dei cucunci, cioè gli autentici frutti della pianta. Infatti i capperi sono un bocciolo, che poi dà vita ad un fiore meraviglioso (“Orchidea delle Eolie”, l’ha definita lo stesso Gugliotta”) dal cui pistillo nasce questo frutto a forma di cetriolino. Durante il convegno è stato possibile appurare che quello di Salina si distingue da tutti gli altri per la sua forma allungata, che in commercio è unica. I cucunci comuni, infatti, sono tondi. Tra l’altro, questi prodotti dell’isola più verde delle Eolie si distinguono per le ottime qualità biologiche e per il fabbisogno nutritivo. 
In quest’incontro si è poi data una notizia che potrebbe cambiare le sorti della produzione isolana: la raccolta dei capperi e dei cucunci, infatti, è molto dura e la gente del posto tende ad abbandonarne la coltura. Nelle ultime ore, poco prima del convegno stesso, vi è stato un incontro con gli esponenti della comunità marocchina di Malfa, i quali hanno acconsentito a dare il proprio apporto lavorativo. Sicuramente un altro esempio di integrazione tra le due realtà etniche, come dimostra il cous cous a base capperi preparato dai magrebini proprio durante la Festa ed offerto alla gente. «Per diventare un nostro presidio – ha chiarito Gugliotta – occorre che un prodotto sia “buono”, “pulito” e “giusto”. Questo vuol dire che oltre al buon sapore deve esserci il rispetto dell’ambiente in cui viene sviluppato e deve esserci la corretta retribuzione per chi lo lavora». La seconda parte è stata dedicata ad un laboratorio del gusto, in cui i presenti hanno degustato i cucunci conditi in vari modi e cucinati in pastella con i fiori di zucca, oltre ad un particolare paté di capperi. (nella foto: un piatto di cucunci predisposto come un motivo floreale)
 
        Michele Merenda 
SALINA – Come da tradizione, durante la serata della prima domenica di giugno ha avuto luogo nella piazza S. Onofrio di Pollara (luogo in cui è stato girato “Il Postino”) la “Festa del Cappero”. Giunta al 22esimo anno, la manifestazione è stata organizzata dall’associazione locale Didyme ’90, con il patrocinio del comune di Malfa. Anche stavolta i visitatori sono stati numerosissimi ed è stato possibile gustare l’immancabile pasta col sugo dei capperi (ricetta segreta!) ed altre prelibatezze come insalate eoliane e caponate locali. La serata è stata ripresa dalle telecamere dell’emittente tedesca “Arte TV-Produzione SWR”.
L’evento è stato preceduto dal convegno tenutosi nel pomeriggio di sabato al Palazzo Marchetti, in cui Rosario Gugliotta, fiduciario della condotta “Slow Food Valdemone”, ha parlato proprio dei capperi di Salina, che a differenza di quelli di Pantelleria sono ancora oggi un presidio “Slow Food”, ed anche dei cucunci, cioè gli autentici frutti della pianta. Infatti i capperi sono un bocciolo, che poi dà vita ad un fiore meraviglioso (“Orchidea delle Eolie”, l’ha definita lo stesso Gugliotta”) dal cui pistillo nasce questo frutto a forma di cetriolino. Durante il convegno è stato possibile appurare che quello di Salina si distingue da tutti gli altri per la sua forma allungata, che in commercio è unica. I cucunci comuni, infatti, sono tondi. Tra l’altro, questi prodotti dell’isola più verde delle Eolie si distinguono per le ottime qualità biologiche e per il fabbisogno nutritivo. 
In quest’incontro si è poi data una notizia che potrebbe cambiare le sorti della produzione isolana: la raccolta dei capperi e dei cucunci, infatti, è molto dura e la gente del posto tende ad abbandonarne la coltura. Nelle ultime ore, poco prima del convegno stesso, vi è stato un incontro con gli esponenti della comunità marocchina di Malfa, i quali hanno acconsentito a dare il proprio apporto lavorativo. Sicuramente un altro esempio di integrazione tra le due realtà etniche, come dimostra il cous cous a base capperi preparato dai magrebini proprio durante la Festa ed offerto alla gente. «Per diventare un nostro presidio – ha chiarito Gugliotta – occorre che un prodotto sia “buono”, “pulito” e “giusto”. Questo vuol dire che oltre al buon sapore deve esserci il rispetto dell’ambiente in cui viene sviluppato e deve esserci la corretta retribuzione per chi lo lavora». La seconda parte è stata dedicata ad un laboratorio del gusto, in cui i presenti hanno degustato i cucunci conditi in vari modi e cucinati in pastella con i fiori di zucca, oltre ad un particolare paté di capperi. (nella foto: un piatto di cucunci predisposto come un motivo floreale)
        
 
        a cura di Peppe Paino
        
Data notizia: 6/4/2012
 Villa indipendente Pianoconte
        Villa indipendente Pianoconte Fabbricato panoramico Lipari
        Fabbricato panoramico Lipari Vendesi fabbricato vista mare Acquacalda Lipari
        Vendesi fabbricato vista mare Acquacalda Lipari Appartamenti Quattropani Lipari
        Appartamenti Quattropani Lipari 
    dalla nostra Daniela Bruzzone
Dalle nostre ricette ingredienti per 4 persone... scoprile!