"La maledizione di Mezzapica" al Centro studi

"La maledizione di Mezzapica" al Centro studi Martedì 10 luglio ore 19.30 nei giardini del Centro Studi Eoliano si terrà la presentazione del libro del libro "La maledizione di Mezzapica". Saranno presenti con l'autore Paolo Chicco il prof. Ugo Nespolo e la giornalista Eleonora Cosentino. Gli attori Paola Centurrino e Daniele Cannistrà leggeranno alcuni brani tratti dal libro. Al termine aperitivo eoliano offerto dal Centro Studi. “Uno sguardo ironico e coinvolgente sulle disavventure degli isolani testimoni e protagonisti di viaggi andata e ritorno che solcano gli oceani e il secolo appena trascorso. Il profilo roccioso di Filicudi si staglia ed emerge come approdo a dispetto di qualsiasi vento.” Paolo Chicco nasce a Torino (1951) dove vive ed esercita la professione di penalista. Alla fine degli anni Settanta dirige una delle prime radio libere e fonda la rivista di politica e cultura “La Pallacorda”. A sedici anni scopre le Eolie: pur essendo un vero sabaudo ama dire che da quarant’anni studia da siciliano. La maledizione di Mezzapica Collana: Racconti Saggistica e varia Anno: 2011 Pagine: 140 | Formato: 13,5x20,5 cm | Copertina: Editore: Fausto Lupetti Editore "Don Tano se ne andava con passo lento facendo saltellare il bastone dal manico d’osso. Su quel tratto di strada, che dalla chiesa nuova portava a Canale, si camminava bene. Lo avevano lisciato a cemento nell’inverno, con i sacchi avanzati dalla costruzione del pontile di Pecorini. Da anni u Parrino insisteva perché venisse sistemato quel sentiero ma Stefano Virgona, il delegato comunale, prometteva-prometteva senza mai dar disposizione: si convinse solo quel gennaio, quando sua sorella portava sempre febbre e nessun dottore riusciva a capire cosa avesse. Ne approfittò allora u Parrino convincendolo che, se faceva sistemare il sentiero, l’infinita riconoscenza di San Bartolo avrebbe risolto tuttecose. Il Santo era particolarmente interessato alla questione. Tutti gli anni, per la festa del paese, la sua statua veniva salita in processione alla chiesa vecchia. In quel tratto, i portatori inciampavano spesso tra le pietre sconnesse del sentiero e le bestemmie del suo nome coprivano le giaculatorie del Parrino e delle fedeli. San Bartolo allora tremava tutto, più per le bestemmie che per gli scossoni, e il tintinnare delle collane e dei bracciali d’oro, che per l’occasione gli avevano appizzato addosso, si sentiva sino a mare. Anche Don Tano, come il Santo, apprezzava ora la comodità di quel tratto di strada e non andava mai da altre parti." Uno sguardo ironico e coinvolgente sulle disavventure degli isolani, testimoni e protagonisti di viaggi andata e ritorno che solcano gli oceani e il secolo appena trascorso. Il profilo roccioso di Filicudi si staglia ed emerge come approdo a dispetto di qualsiasi vento.

a cura di Peppe Paino

Data notizia: 7/9/2012

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