Salina Festival 2012

Salina Festival 2012 Michele Merenda SALINA – Giunge alla sesta edizione il “Salina Festival”, concepito ed organizzato da Massimo Cavallaro nel 2006, che quest’anno espone il tema: “Incontri e condivisioni”. Un excursus che ogni anno ha affinato le proprie proposte, portando sull’isola più verde delle Eolie artisti importanti come la cantante africana Dudu Manenga. Ma il festival salinese non è solo arte nel senso convenzionale del termine; è anche ricerca dell’Io tramite la fruizione delle bellezze naturali, raggiungimento della consapevolezza del proprio patrimonio interiore tramite quello circostante. «La mia impressione – ci ha detto Cavallaro – è che il Salina Festival si stia configurando come punto di riferimento per proposte che presentano un carattere qualitativo molto alto ma allo stesso tempo fruibile, assai piacevole. Un intrattenimento per tutti insomma, senza però dimenticare la qualità. Devo dire che il progetto del Parco acustico inaugurato nel 2007, con le relative passeggiate sonore, oggi è diventato un momento molto atteso, con grande successo di pubblico. In realtà – ha spiegato – siamo tutti molto curiosi di scoprire qualcosa di insolito, di vivere l’ambiente in maniera nuova». Il festival è cominciato il 24 luglio col suggestivo concerto al faro di Lingua (frazione di S. Marina Salina) “Serenate” dei Sicilia Art Ensemble, trio che si è dedicato alla ricerca dell’antica tradizione musicale siciliana, proseguendo il giorno successivo con il Bacabà trio, una delle esclusive musicali proposte dalla manifestazione. Il 27, a sorpresa, lo stesso Cavallaro ha mostrato la propria natura di musicista; una “seconda pelle” che lo ha visto imbracciare il sassofono e manipolare l’elettronica per un tributo al jazz-ambient sotto la luna di Punta Megna a Rinella. Le note hanno accompagnato le parole dei poeti sicialiani Nino De Vita e Maria Attanasio, all’insegna del reading e del contrappunto. Ricordiamo che De Vita è stato appena inserito nella terna che andrà a competere per l’ambito e rinomato premio letterario “Viareggio-Rèpaci”, uno dei più importanti in Italia. All’evento è seguita la proiezione in prima nazionale della pellicola che ha stregato Locarno: “Sounds and silence” di Peter Guyer e Norbert Wiedemer, in cui si racconta l’affascinante mondo di Manfred Eicher, fondatore della ECM e produttore capace di far comunicare la tradizione occidentale con quella orientale. «Questo documentario – ha commentato poi Cavallaro – descrive in modo unico il vero ruolo del produttore, cioè colui che è capace di far incontrare i musicisti, mettere mano nella materia musicale e trasformare le idee in musica. Eicher è senza dubbio uno dei più grandi produttori viventi, ne sono testimonianza i musicisti che fanno parte della sua etichetta: Jarrett, Rypdal, Bollani… cioè il meglio della poetica jazzistica planetaria. Le medesime emozioni che ho provato al momento di suonare e di portare la poesia in uno dei posti più belli di Salina – ha sottolineato –, in cui si fa fatica a non commuoversi durante il tramonto o quando splende la luna». L’inedito trio ha preso il nome di Antao, che in greco vuol dire “incontro”, rifacendosi così a quello che vuole essere il leit-motiv di tutto l’evento. Ricordiamo che il festival terminerà con l’altra esclusiva musicale dei Cous Cous Cous (tre cantanti provenienti da tre parti del mondo diverse) e con il premio finale in cui saranno ospiti speciali Rita Borsellino e Maria Falcone, omaggiate con il premio “CineMareMusica” per aver raccolto e dato continuità alla diffusione della cultura della legalità, attivata dai rispettivi indimenticabili fratelli Paolo Borsellino e Giovanni Falcone. Presenterà la serata il giornalista Alberto La Volpe. (nelle foto: gli Antao a Rinella)

a cura di Peppe Paino