Il valore della legalità chiude il Salina Festival

Il valore della legalità chiude il Salina Festival Michele Merenda SALINA – La sesta edizione del “Salina Festival”, ideato e diretto da Massimo Cavallaro, ha chiuso le scene domenica scorsa. Una chiusura ad effetto, visto che il tradizionale premio “CineMareMusica” (dedicato ai personaggi della cultura, dello spettacolo e della società civile che hanno saputo portare nel mondo un’idea diversa di Sicilia) è andato a due figure del calibro di Rita Borsellino e Maria Falcone. «Abbiamo deciso di premiare queste due grandi donne – ha spiegato Massimo Cavallaro – perché sono state capaci di raccogliere e dare continuità alla diffusione della cultura della legalità, attivata dai rispettivi indimenticabili fratelli Paolo Borsellino e Giovanni Falcone». La premiazione si è svolta nella piazza di S. Marina Salina ed è stata presentata dal giornalista Alberto La Volpe. Nell’arco di circa un’ora si è parlato concretamente della lotta alla mafia, partendo da quelle famose giornate di Filicudi risalenti ai primi anni ’70, in cui gli isolani si ribellarono al confino di alcuni esponenti mafiosi proprio nella loro terra. Da questo punto di vista Maria Falcone ha sottolineato come sia fondamentale nella cultura dell’antimafia la formazione dei giovani (importante lavoro portato avanti da lei stessa nella sua fondazione) affinché sia la società medesima a sottrarre qualsiasi base d’appoggio. Tra gli aneddoti citati, La Volpe ha raccontato di quando stava per organizzare una trasmissione televisiva proprio con Giovanni Falcone, intitolata: “Giorni di Mafia”. Questo accadeva due giorni prima della strage di Capaci. Rita Borsellino, dal canto suo, ha apprezzato molto il tema di cui si è fatto portatore il festival: “Incontri e Condivisioni”, cioè valori di cui si è sempre fatta portatrice. «Non voleva essere e non è stata semplicemente una serata commemorativa – ha commentato infine Cavallaro –, ma un evento che mettesse in risalto qualcosa di davvero importante. Entrambe le sorelle si sono trovate a svolgere un ruolo impensabile in questa società». Tutta la manifestazione, da due anni, ha la certificazione ambientale ecosostenibile RECS (Renewable Energy Certificate System) realizzata da Multyutility: il festival, infatti, con un’azione di compensazione immette nel sistema elettrico la stessa quantità di energia consumata da fonti rinnovabili. È inoltre gemellato col “Signs of Change Film Festival 2012” di New York, che quest’anno rientra tra le iniziative promosse dall’ONU per il conseguimento degli obiettivi di sviluppo del millennio, in particolare per la promozione di nuovi processi culturali nell’area mediterranea. Dopo aver trasformato le vie e le piazze dei paesi isolani, da Lingua a Rinella, in suggestivi teatri naturali in cui si sono alternati spettacoli di cinema e di musica anche in anteprima assoluta, bisogna ricordare la mostra fotografica d’arte pubblica “Sguardi”, in cui sono state esposte complessivamente quattro gigantografie (4x4 m) di Peppe D’Urso a Rinella (“Salsedine”) e Bruna Rotunno a S. Marina Salina (“Faraway close faces”). Un’idea che vede degli incontri partire da diverse parti del mondo per poi convergere nell’isola di Salina. «Abbiamo ancora ambiziosi progetti per il Parco acustico – ha concluso il direttore –, in cui l’uomo si mette in relazione con la natura. Li stiamo sviluppando con Lele Bottari, in qualità di escursionista e naturalista. Si è pensato ad attività ancora più articolate e per la prossima stagione vorremmo istituire una piccola orchestra del festival che possa essere ovviamente un caleidoscopio delle musiche del Mediterraneo». (nella foto: Rita Borsellina e Maria Falcone a Salina)

a cura di Peppe Paino