Riceviamo da Daniele Corrieri e pubblichiamo:
Sorpresa delle sorprese! Arrivare o essere a Lipari in pieno agosto e fare una rapina in pieno centro sa di pazzia pura o di fantasia assoluta! Pensare di farla franca rapinando quasi o in parte a volto scoperto è da dilettanti! Come del resto non c’è da escludere che sono stati bravi, ma ne dubito. Adesso tutti a dire e a criticare, manca questo, manca quell’altro, o giù o su di li!
Diciamo che nell’era e nel periodo che viviamo diventa notizia per Lipari, ma non notizia per il resto d’Italia. Di certo qualcosa all’orizzonte si scorge nel senso che per far ciò si è alla camera a gas oltre a essere delinquenti. Da tempo accadono rapine, nelle case delle persone e nei negozi come da recenti cronache invernali. Quindi che fare? La domanda sembra non trovare risposta o meglio se uno si inizia a drogarsi è difficile che smetta, salvo che prenda una bella ramazzata di legnate dal padre e dalla madre sempre che gli stessi siano dei bravi educatori. Pertanto, vale per la banca, vale per case e negozi, serve in primis creare benessere, poi dare lavoro, senza dimenticare il controllo e la tutela della legalità. Non è, e non sarà facile, ma da qualche parte bisogna partire.
Di certo la rapina in banca a Lipari non farà cronaca, ma farà ridere. Nello stesso tempo se si è pensato a ciò qualcosa a noi tutti non deve far dire "non siamo al sicuro"; forse bisogna domandarsi: c’è sicurezza nel commettere reati a Lipari? C’è qualcosa che va rivista? Probabilmente no, ma di certo non bisogna tralasciare nulla perché se dal nulla arrivano certe azioni da zero bisogna ripartire.
Lipari e le Eolie non sono da rifare, vanno solo sistemate o risistemate. La banca è assicurata, purtroppo molte famiglie quest’inverno non lo erano. Un consiglio: Le migliori telecamere sono i nostri occhi, facciamo si che i fotogrammi non idonei o ritenuti poco trasparenti vengano consegnati al regista. Ricordo che il regista dell’ordine è la caserma dei Carabinieri; che non serve andare negli uffici, basta chiamare e raccontare, sempre che si abbia qualcosa da raccontare.
Lipari deve essere una favola e per farla diventare tale bisogna raccontare, perché domani si rischia che non raccontando ti raccontano. Di certo la mia piena solidarietà al direttore del MPS, ai suoi collaboratori e ai clienti presenti, anche perché loro hanno già raccontato e racconteranno questa brutta giornata sperando che sia l’ultima per tutti noi.
Che Lipari sia ciò che è e che non venga dipinta per ciò che non è; che Lipari tragga da questa giornata di cronaca vantaggi per capire come sconfiggere alla radice ciò che da tempo incomincia a dare fastidio.
Per una volta la politica non ha torto, per una volta noi tutti siamo responsabili, ricordando a tutti che i nostri figli ci hanno dato il loro futuro in prestito e che noi tutti dobbiamo riconsegnarlo pieno di prospettive e sogni da realizzare. Ma prima che accada ciò, svegliamoci da questi brutti sogni anche perché si è dormito abbastanza.
a cura di Peppe Paino
Data notizia: 8/20/2012
dalla nostra Daniela Bruzzone
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