Riceviamo dall'ing. Felice Lopes e pubblichiamo:
RISPOSTA A GIANNI IACOLINO SU PIGNATARO
Caro Gianni ,
ho letto e riletto l’articolo che hai scritto su Pignataro e la mente mi hai portato a rivivere quegli istanti in cui , da assessore ai lavori pubblici , sono riuscito a salvare parte di quello specchio d’acqua , oggi così Importante per tutta la collettività .
Devi sapere che il progetto prevedeva l’allargamento dell’attuale strada di altri tre metri oltre i quali venivano posizionati gli attuali cassoni . Il ragionamento era quello di utilizzare il basso fondale a ridosso della strada con un riempimento per allargare la carreggiata e scavare meno per l’alloggiamento dei cassoni .
Sono riuscito a far modificare il progetto ottenendo la riduzione del banchinamento sia in larghezza , lato mare ,che in lunghezza ,lato molo , ottenendo in cambio con i risparmi un pennello centrale per l’alloggiamento degli aliscafi . Infatti ,se tu ricordi , la banchina per un lungo periodo rimase distante dalla diga foranea ( parlo di quel tratto dove oggi sostano le imbarcazioni delle forze dell’ordine ) proprio perché quei cassoni dovevano essere impiegati per il pennello aliscafi .
La mia breve esperienza di amministratore determinò l’azzeramento degli impegni assunti dall’impresa e ,contestualmente , dirottarono i cassoni del pennello riempiendo quel vuoto ad angolo tra banchina e molo ed andando oltre lungo la diga nella situazione attuale.
Scelte delittuose in quanto ogni mq. di ridosso tolto a Pignataro costa oggi una tombola e non si potrà più recuperare a causa degli altissimi costi a cui si va incontro per abbattere la profondità presente in testa alla banchina , profondità che parte dagli attuali 35 metri e tende ad aumentare verso il largo .
In conclusione , attualmente la situazione di Pignataro poggia su un compromesso precario tra marineria eoliana , navi di linea, privati e forze dell’ordine . Agli aliscafi è riservato un tratto di banchina estremamente ridotto in testata e tutto il resto è occupato dai pontili , dalla marineria e dalle forze dell’ordine . In caso di cattivo tempo non garantisce nessuno per l’affollamento di mezzi di ogni genere che lì si rifugiano in cerca di riparo sicuro.
Per il presente non vedo alcuna soluzione migliorativa di Pignataro , dico solo che i pontili hanno salvato la marineria da diporto locale e non , producono posti di lavoro e rendono ordinato lo specchio d’acqua . In alternativa , io avrei una proposta da far conoscere ai nostri concittadini e all’Amministrazione Comunale per averne un parere .
L’idea è la seguente :
Tutti sappiamo che Sottomonastero doveva nascere una banchina lunga 100 metri alla quale se ne sarebbe dovuta aggiungere un’altra di altrettanta lunghezza . L’errore di posizionamento , la scoperta di reperti archeologici e la giusta contrarietà dei liparesi , ha reso nullo , almeno per ora , il progetto .
Tutti sappiamo che lo stop al progetto ha avuto come conseguenza quella di dover posizionare i due cassoni , nel frattempo arrivati sull’isola , in un sito provvisorio . E’ stato scelto lo specchio d’acqua esterno alla diga foranea di Marina Corta dove giacciono semisommersi . Sappiamo pure che gli altri tre attendono di essere trasportati a Lipari per completare il progetto iniziale .
Sarebbe interessante conoscere a che punto è tutta la pratica .
La mia idea è :
a) mettere un cassone subito in testata al molo di sottomonastero ed allungare la banchina di altri 20 metri ( il massimo sarebbe metterli tutti e due , coprendo una lunghezza di 40 metri ) e non mi si venga a dire che è impossibile , perché non è vero ;
b) Iniziare , con gli altri tre/quattro cassoni , una prima tratta di un braccio che partendo dalla chiesa del purgatorio abbracci il castello per i primi 60/80 metri .
Quali sarebbero i vantaggi :
A breve il cassone di Sottomonastero metterebbe subito a maggior riparo lo specchio d’acqua antistante consentendo , con maggior sicurezza , l’attracco degli aliscafi in momenti di sciroccata e, nel contempo , garantirebbe meglio l’attracco all’attuale pontile aliscafi.
La seconda idea avrebbe il vantaggio di predisporre in tempi ragionevolmente brevi la prima parte di un progetto , ben più spettacolare, che prevede , prolungando il precedente braccio, di avvolgere in un abbraccio le mura del castello .
Ricordo a tutti che in quella zona la profondità è risibile , contenuta in meno di 10 metri .
Un braccio del genere metterebbe in assoluta sicurezza non soltanto gli aliscafi , ma tutta la nostra marineria e tanto altro ancora. Nessun tempo potrebbe disturbare la fonda .
Nel contempo proteggerebbe le mura del castello , oggi a rischio crolli, e darebbe lustro alla scogliera che , adeguatamente collegata a Marina Corta, ed adeguatamente attrezzata , diverrebbe fruibile dalla nostra comunità come una seconda passeggiata a mare .
Cosa ne pensate ?
Lipari, li 17/11/2012
Felice Lopes
a cura di Peppe Paino
Data notizia: 11/17/2012
dalla nostra Daniela Bruzzone
Dalle nostre ricette ingredienti per 4 persone... scoprile!