Lopes e la requisitoria contro Berlusconi (1)

Lopes e la requisitoria contro Berlusconi (1) Riceviamo dall'ing. Felice Lopes e pubblichiamo: Caro Direttore, Sembra che tutto questo ambaradam abbia avuto inizio con la decisione del PDL di non votare il DL Sviluppo né al Senato e né alla Camera. Non è per niente vero . Sappiamo che interpretare correttamente questo assalto alla diligenza da parte di Berlusconi e dei suoi non è facile , ma sommessamente intendo provarci elencando di seguito i punti che a mio giudizio hanno scatenato tanta scempiaggine. a) Non gli è andato a genio il dl approvato dal consiglio dei ministri sulla non candidabilità , in quanto, essendo stato già condannato a quattro anni , correva il rischio di doversi dimettere da parlamentare a seguito di una ulteriore condanna in via definitiva nel corso della legislatura . b) Ha pensato di cuocere Monti a fuoco lento , sbeffeggiandolo in tutti i modi ma senza mai dargli la sfiducia .Pesava che il giochetto lo salvava dalla invettiva dell’opinione pubblica riassunta da Bersani e Casini che l’hanno definito irresponsabile . Nel frattempo avrebbe radunato le poche truppe cammellate disperse nel deserto della più totale confusione ; c) Ha tentato di fare una lista , depurata dagli ex AN ormai divenuti ingombranti e pretestuosi, da affiancare a Monti a sostegno di una politica di centro , ma l’operazione non deve essergli riuscita e , inviperito, ha cambiato cavallo ; d) Ha tentato disperatamente di imporre l’accorpamento delle elezioni politiche alle regionali perché ha capito che se avesse avuto una sonora batosta a queste ultime avrebbe collassato a livello nazionale . Purtroppo , per lui, questo giochetto gli è riuscito solo in parte perché il 4 e 5 Febbraio si vota nel Lazio dove prenderà la prima mazzata . Per giustificarsi ha gridato ai quattro venti l’immoralità di dover buttare al macero cento milioni di euro nel caso di elezioni separate . Ma come si suol dire il diavolo fa le pentole e spesso si dimentica dei coperchi. E così è accaduto a Berlusconi . Il lunedì successivo le banche italiane cedono tra il cinque ed il sette per cento , la borsa nel complesso cede il tre per cento, lo spread si attesta su 360 punti base e gli interessi sul debito pubblico salgono al 4,85 %. Il martedì la classe politica tedesca spara a zero su Berlusconi , mentre il partito popolare europeo stigmatizza negativamente il voto del PDL al governo Monti . Il Corriere della sera titola : «Ma a noi che ci importa dello spread? È un imbroglio, un'invenzione» Silvio Berlusconi-choc all'indomani del crollo dei mercati italiani che hanno reagito con un pesante ribasso alle dimissioni di Mario Monti e all'annuncio del ritorno in campo del Cavaliere. Visto l’assordante silenzio della classe politica locale , ho pensato che l’argomento meritasse invece un minimo di riflessione da parte mia . La mente mi riporta , con estremo disagio, al 1994 , anno in cui ebbi la dabbenaggine di votare la compagine di Silvio Berlusconi. Allora , pensai che un uomo che si era fatto da solo sarebbe stato capace di dare una sterzata alla politica nazionale che , dopo mani pulite , ne usciva con le ossa rotte . In quel tempo non conoscevo l’uomo Berlusconi ed ero all’oscuro di tutte le sue malefatte politiche ed economiche. Oggi invece , escludendo le sue prodezze sessuali perché non interessano , sappiamo che , oltre alle leggi ad personam che si è fatto cercando di sfuggire ai rigori della legge , ed in alcuni casi anche riuscendoci , è stato condannato in primo grado a 4 anni di reclusione per frode fiscale e 5 anni di interdizione . Ma Berlusconi non è il solo in questo ruolo , tra i suoi fedelissimi figurano il Senatore Dell’Utri , che i giudici della seconda sezione della Corte d'Appello di Palermo hanno condannato a sette anni di reclusione per concorso esterno in associazione mafiosa , ed il coordinatore del PDL Verdini indagato per truffa allo Stato insieme ad altri 24 per brogli sull’editoria . Gli fanno da corollario tutti quei parlamentari graziati ,con i suoi voti , dalle patrie galere . Per mera misericordia tralasciamo i nomi degli “onorevoli” regionali del suo gruppo distintisi nei mesi scorsi come mariuoli. Mi domando con quale oltraggiosa sfacciataggine persone simili , condannate o inquisite per reati finanziari gravissimi arrecati allo Stato , possano pretendere di ricandidarsi alla guida della Nazione. Cosa deve pensare il popolo italiano di gente come questa che ,defraudando il fisco , gli ha sottratto milioni di euro di cui è costretto a farsi carico,suo malgrado, in un momento di palese disperazione? Mi permetterei di suggerire “Berlusconi guardati dagli idi di Febbraio “. Pensate , il ministro della difesa tedesco , per aver scopiazzato e non copiato una tesi di laurea , si è dimesso con la seguente motivazione :”Non sono più degno di rappresentare il popolo tedesco “. Pensate che differenza di stile e di sostanza . Ma mi chiedo , cari concittadini , può la scelta di una classe politica esimersi da un esame di moralità e rettitudine dei candidati ? Certamente no ! Ma il nostro parlamento , per somma osservanza della costituzione , ha introdotto , sulla non candidabilità dei parlamentari condannati , la postilla “ condanna in via definitiva “ . segue

a cura di Peppe Paino

Data notizia: 12/11/2012

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