Udc, che capolavoro politico di D'Alia

Udc, che capolavoro politico di D'Alia Gazzetta del Sud È uno dei tanti "capolavori" di Gianpiero D'Alia, la mente politica forse più "raffinata" dell'intero panorama messinese. Ha fatto finta di voler rompere con il Pdl, mandando in avanscoperta l'on. Giovanni Ardizzone, a parole pronto a rimettere l'investitura appena ricevuta della vicesindacatura. Ha fatto sottoscrivere un documento congiunto con il Movimento per l'Autonomia, seppellendo anni di astio e di "incomunicabilità" con l'ex compagno di partito Raffaele Lombardo. Ha accusato il presidente Ricevuto di aver nominato «una giunta affetta di rachitismo», parlando di «lesione delle intese pre-elettorali» e di «comportamenti inqualificabili che si commentano da soli». Non solo: in quel documento è stato rinfacciato a Ricevuto, e al Pdl, un metodo di governo «opaco e privo di dignità».Ma il senatore sapeva già come sarebbe andata a finire. "Divide et impera", è stato un motto fortunato di molti governanti. E D'Alia ha escogitato un trucco geniale: si proceda – è stato detto a Ricevuto – secondo i rapporti di forze venuti fuori dai numeri del consiglio provinciale. L'Udc ha otto consiglieri, l'Mpa otto, ma solo in teoria. Secondo le indiscrezioni trapelate a Palazzo dei leoni, almeno tre neoeletti nelle file degli autonomisti sarebbero già pronti a fare il salto della quaglia, preceduto da un passaggio al gruppo misto. Di fatto, la rappresentanza potrebbe ridursi a cinque elementi, da qui la "giusta" suddivisione: quattro assessori all'Udc, uno all'Mpa. E se Lo Monte non ci sta, ben venga la designazione da parte dell'on. De Luca. Un "capolavoro", quello di D'Alia, perfettamente riuscito: l'Udc ha avuto quello che voleva fin dall'inizio, l'Mpa messinese è sul punto di spaccarsi, l'on. Lo Monte è relegato all'opposizione.Queste sono le alchimie politiche, che appassionano poco o nulla i cittadini, ma che decidono poi le sorti dei Palazzi. Il presidente Nanni Ricevuto ieri sera, al termine dell'ennesima lunga giornata di trattative, era sfinito: «Odio questo modo di far politica, speriamo che da oggi si possa finalmente ragionare sulle cose, lavorare ai progetti, cominciare ad attuare i programmi. È per questo che ci hanno votato gli elettori».(l.d.)

, a cura di Peppe Paino

Data notizia: 7/17/2008

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