Turismo, ecco le promesse dei partiti (1)

Tanti buoni propositi, ma scarsa fantasia nei programmi per il turismo degli schieramenti politici in corsa per le prossime elezioni. Tra i punti in comune c’è la trasformazione della tassa di soggiorno in tassa di scopo e la governance Stato-Regioni, ma anche la trasformazione radicale dell’Enit, l’Iva turistica da riallineare a quella dei Paesi competitor. “Copia e incolla” a parte, una nota positiva sembra esserci: la presenza della voce turismo in tutti i programmi dei partiti, fatta eccezione per il Movimento 5 Stelle che ha scelto la strada della “trasversalità”. Tutte le priorità del Pd Il Partito Democratico, che al momento risulta in testa nei sondaggi, ha stilato un lungo elenco di priorità. Innanzitutto, la ricostituzione del Dipartimento per lo sviluppo e la competitività del turismo, per mettere in equilibrio poteri nazionali e regionali con una strategia complessiva. Sul fronte Enit, l’intenzione è quella di realizzare una Società per Azioni a maggioranza pubblica. La promozione dovrà partire dal web attraverso la rinascita del portale Italia.it, mentre la commercializzazione online dovrà essere esternalizzata, concordando le modalità di gestione con le principali organizzazioni degli imprenditori. Il Pd intende anche istituire il Conto Satellite Turismo con una radicale riforma dell’osservatorio statistico, oltre a innovare e riorganizzare le PMI turistiche – spina dorsale del nostro turismo – attraverso la creazione di un Fondo nazionale ad hoc per aumentarne la capacità competitiva. Dai democratici arriva anche la spinta a introdurre agevolazioni fiscali per le ristrutturazioni e incentivi per l’innovazione delle agenzie di viaggi. Il programma prosegue con la tutela delle imprese balneari, attraverso modalità di gestione da concordare con l’Unione europea, un piano di rinnovamento per le imprese termali, la valorizzazione degli agriturismo attraverso la cooperazione tra agricoltura e turismo, e l’armonizzazione dell’Iva turistica da discutere in sede Ue. Per la formazione e il lavoro, il Pd intende realizzare un’Accademia nazionale dell’Alta formazione professionale per il turismo. Per finire, è prevista l’istituzione di un Fondo di Garanzia a tutela dei consumer per i fallimenti di imprese turistiche e vettori, alimentato da un addebito sui biglietti aerei venduti in Italia. Nel frattempo, nelle intenzioni del partito guidato da Pier Luigi Bersani, la tassa di soggiorno sarebbe trasformata in tassa di scopo utile a politiche di sostegno al settore. Il ‘piano’ di Monti Molto articolato e fortemente legato al Piano strategico per il Turismo, il programma della Lista Civica per Monti, voluto dallo stesso premier e dal ministro Piero Gnudi e affidato alla Boston Consulting. È prevista una governance basata su un forte coordinamento tra Stato, Regioni e imprese del comparto. In particolare, sono enfatizzate le sinergie nella gestione di eventi, fiere e infrastrutture a vocazione turistica. E ancora: una gestione virtuosa del patrimonio artistico-culturale, attraverso la salvaguardia e il rilancio della loro fruizione con l’appoggio di fondazioni di origine non bancaria, e partnership pubblico-privato per avviare progetti di riqualificazione e valorizzazione finanziabili. Anche nei piani di azione della Lista Monti c’è l’Enit con una riforma radicale che prevede lo snellimento della burocrazia e dell’apparato interno attraverso la razionalizzazione delle sedi estere e un intenso programma promozionale condiviso da Regioni e imprese. C’è poi lo specifico riferimento all’hôtellerie, con la rottamazione di alberghi vecchi e fuori mercato. Incentivi e agevolazioni per interventi di ristrutturazione dell’offerta alberghiera esistente che finora ha resistito, anche se a fatica, alle regole del mercato. In Italia il 40% degli hotel a tre stelle, che rappresentano oltre il 50% dell’offerta complessiva, è affidato a piccoli gestori che devono competere con affitti elevati e immobili obsoleti, senza possibilità di migliorare gli standard del servizio. Il Pdl in cinque punti È stringato ed essenziale il programma sul turismo pubblicato online dal Popolo della Libertà. In cinque punti detta la linea per il breve e medio termine. La priorità è l’Iva: il partito guidato da Angelino Alfano propone di abbassarla per tutto il settore turistico, nel rispetto della normativa comunitaria e in linea con i Paesi competitor. Riguardo alla governance, il Pdl suggerisce una strategia strutturata e condivisa da Stato e Regioni per la promozione turistica all’estero. Un punto specifico è dedicato al turismo sociale, con il cavallo di battaglia dei Buoni Vacanza: il partito prefigura uno sviluppo ragionato con l’ausilio delle imprese turistiche (tour operator e adv) che favorisca la destagionalizzazione. Anche nel programma del Pdl c’è un riferimento mirato al problema delle concessioni demaniali per gli stabilimenti balneari. È allo studio un piano di valorizzazione e stabilizzazione delle concessioni per garantire il rilancio degli investimenti. Infine, il Popolo della Libertà auspica una politica più incentivante per i visti turistici, chiave di volta dell’incoming. SEGUE

a cura di Peppe Paino

Data notizia: 1/29/2013

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