Alla riscoperta degli antichi lavori agricoli

Alla riscoperta degli antichi lavori agricoli Lipari- Lo scrittore liparese Italo Toni ha presentato, nei primi giorni d’agosto, il suo ottavo libro intitolato “Intreccio eoliano di ricordi, tradizioni e antichi mestieri” e dedicato alla Scuola “Fratelli Rosselli”di Quattropani e alle nuove generazioni. La manifestazione, per una consuetudine annuale ormai consolidata, si è svolta, alla presenza di un pubblico numeroso, nel panoramico terrazzo dell’Agriturismo Tivoli. Durante l’incontro sono intervenuti l’avv. Onofrio Natoli (Presidente dell’Associazione Sportiva e Culturale “Real Quattropani”), l’avv. Giovanni Maggiore (Assessore Turismo e Sport Comune di Lipari), l’avv. Claudio Mandarano, la prof.ssa Maria Urso (docente scuola elementare di Quattropani), il giornalista Antonio Brundu e le studentesse universitarie Viviana Crisà e Catia Toni. La serata è stata allietata da Francesco e Giovanni Paino alla chitarra ed alla fisarmonica con musiche tradizionali eoliane, che venivano eseguite anticamente nelle aie. Inoltre è stata allestita una mostra fotografica di Antonio Brundu con immagini pubblicate nel libro. L’avv. Onofrio Natoli ha affermato che “Italo Toni riesce a donare, nei suoi scritti, spunti di vita apprezzabili e visioni di cose che furono, una specie di promemoria dal ricordo toccante e lancia un suo messaggio preciso specie alle nuove generazioni per salvaguardare il mondo dalla rovina”. L’avv. Giovanni Maggiore ha paragonato Italo Toni a Wilbur Smith, che rappresenta nei suoi libri la propria terra africana. Così lo scrittore liparese è diventato, ormai, “una memoria storica della nostra terra con la sua gente, la cultura e le tradizioni. Ritengo che un popolo- ha continuato l’assessore Maggiore- ha la possibilità di sopravvivere, di continuare a mantenere inalterata la sua essenza se riesce a conservare l’idea della tradizione e della memoria, perché se un popolo dimentica le proprie origini e il proprio passato,inevitabilmente,è destinato ad estinguersi”. L’avv. Claudio Mandarano ha definito il lavoro letterario dell’autore una “opera semplice, scorrevole, alla portata di tutti che riguarda la cultura dei nostri antenati e predecessori. Ho vaghi ricordi della nostra eolianità, ma dalle immagini e dai contenuti del libro ha appreso tante cose che riguardano gli antichi mestieri”. Antonio Brundu (giornalista e bibliotecario del Comune di Malfa) ha evidenziato come Italo Toni “ci faccia conoscere e riscoprire le attività agricole tradizionali e artigianali che rivestono un carattere peculiare ed etnoantropologico, dove vengono poste in risalto la fatica e la soddisfazione dell’uomo che trae dalla terra e dal lavoro delle sue mani il necessario per il proprio sostentamento”. Quindi ha ringraziato l’autore per avere inserito nel volume uno scritto di Graziella Crisà su “Ricordi d’infanzia a Malfa”, che è stato letto da Catia Toni, la quale ha dedicato al padre parole ed espressioni che hanno confermato il suo carattere affettuoso,ottimista, umano e onesto; mentre Viviana Crisà ha letto la premessa di Italo Toni. E poi intervenuta la prof.ssa Maria Urso che ha ringraziato a Italo per avere dedicato il libro alla Scuola “Fratelli Rosselli” di Quattropani dove, recentemente, è stato inaugurato il Museo dell’Agricoltura. Come insegnanti- ha detto- abbiamo cercato di legare insieme il passato, il presente e il futuro per consentire agli alunni di conoscere le antiche tradizioni e la vita che si svolgeva un tempo. Questo libro – ha concluso- è un grande e meraviglioso dono che noi utilizzeremo a scuola con i bambini e i ragazzi”. Infine ha chiuso la serie degli interventi Italo Toni che ha parlato della sua infanzia, della sua famiglia e del lavoro che si svolgeva ogni giorno in casa e nei campi, quando la terra veniva dissodata con l’aratro e con l’ausilio dei buoi. E poi la semina e la raccolta del grano con l’attività lavorativa nell’aia. Allora, conclude l’autore, ci alzavamo alle 4 del mattino,non c’era luce elettrica, ma solo il lume a petrolio. Ma quel tempo e quell’epoca restano indelebili nella nostra memoria, specie le tradizioni contadine con tutto il loro valore umano, quando una stretta di mano era superiore a qualsiasi atto giuridico. Tempi poveri, ma genuini ed onesti, dove l’amicizia era autentica e fedele e che può sempre essere ottimo bagaglio di vita per ogni generazione, poiché possiede princìpi eterni che arricchiscono il proprio mondo interiore”.

, a cura di Peppe Paino

Data notizia: 8/6/2008

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